La guida alle nuove mini detrazioni

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MILANO — Le novità  in materia di deduzioni e detrazioni contenute nella Legge di Stabilità  rappresentano il primo passo verso quella riduzione delle agevolazioni fiscali su cui il governo Monti è al lavoro da tempo e che ha come obiettivo finale il recupero di risorse per far quadrare i conti dello Stato. L’effetto immediato per i contribuenti con un reddito imponibile superiore ai 15 mila euro è che per alcune deduzioni e detrazioni sarà  introdotta una franchigia di 250 euro e che lo sconto fiscale massimo per alcune detrazioni sarà  in tutto di 570 euro. Infatti d’ora in avanti il 19% sarà  applicabile a un tetto complessivo massimo di 3 mila euro.
Cosa vuol dire per un bilancio familiare? Che si contrae la possibile riduzione della base imponibile su cui si calcolano le tasse e dunque si assottiglia lo «sconto» fiscale, perché ad ogni voce interessata andrà  applicata la franchigia di 250 euro e per le detrazioni anche il tetto. Se confermato in Aula alla Camera, il taglio di deduzioni e detrazioni colpirà  i redditi del 2012 con effetto retroattivo. Dunque le spese già  fatte nell’anno corrente, sulle quali si considerava un certo «risparmio» fiscale, avranno un peso diverso sul bilancio familiare rispetto a quanto preventivato.
Gli oneri deducibili a cui sarà  applicata la franchigia sono quelli previsti dall’articolo 10 del Testo Unico delle imposte sui redditi (quelle indicate dal comma 1, lettere a, b, c, d, e-ter, f, g, h, l-bis, l-ter, l-quater). Mentre le detrazioni «minori» interessate dal provvedimento sono quelle elencate dall’articolo 15 sempre del Tuir. Non rientrano nella franchigia i contributi previdenziali e assistenziali, né quelli per la previdenza complementare e quelli per le colf. Mentre non vanno a costituire il tetto massimo dei 3 mila euro le spese sanitarie, che restano detraibili al 19% senza limite ma che vedono la franchigia salire da 129,11 euro a 250 euro. Rientrano invece nella nuova regola le deduzioni per gli assegni al coniuge, le spese mediche e di assistenza per i disabili, i contributi ai fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale, i contributi alle Ong per i Paesi in via di sviluppo, le erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose, di università  e fondazioni universitarie.
La stretta sulle detrazioni colpisce gli interessi sul mutuo per la prima casa, le spese per l’intermediazione immobiliare sull’acquisto dell’abitazione principale, le spese per l’asilo nido, per l’istruzione (superiore e università ) e per l’attività  sportiva dei figli di età  compresa tra i 15 e i 18 anni (poiché ora la detrazione è per importi non superiori ai 210 euro, con la franchigia salta del tutto), le spese per l’affitto degli studenti fuori sede, le spese funebri, quelle veterinarie e per le erogazioni liberali (Onlus, associazioni sportive e di promozione sociale), le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni.
Francesca Basso


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