Tende abbassate a palazzo Mentre Grillo vede la rivolta
Le hanno smontate, proveranno a restare ancora tutta la notte davanti alla camera dei deputati al grido «fuori la casta» ma con poca fiducia. L’estemporanea iniziativa era stata lanciata in rete da un tal Luigi Tenderini, che già a luglio aveva provato a cingere d’assedio Montecitorio e che per questo si è visto vietare per tre anni l’ingresso nella capitale. Nessun contenuto oltre un generico odio antipolitica, ma forse un altro segnale del diffondersi di piccole e piccolissime jacquerie. Che per il momento incuriosiscono i turisti e agitano un po’ solo i celerini.
Nel frattempo Beppe Grillo ieri ha scritto sul suo blog che l’Italia è «un paese sull’orlo di una crisi di nervi». Secondo il fondatore del Movimento 5 stelle «la rabbia italiana potrebbe fare impallidire quella spagnola».
Da diversi giorni Grillo ha puntato la sua attenzione sui movimenti spagnoli, attaccando duramente i giornali italiani che hanno seguito poco i fatti di Madrid. «Negli scontri di Madrid tra i manifestanti e la polizia davanti al parlamento – ha scritto l’ex comico – c’era qualcosa di nuovo. Le immagini non trasmettevano solo le cariche, le manganellate, i corpi di persone incoscienti trascinate di peso a cui ormai siamo abituati, ma un clima da guerra civile. I manifestanti avanzavano indifferenti ai colpi, non si curavano delle conseguenze, delle denunce e della galera. Non erano black block, ma gente normale con la faccia rassicurante del vicino di casa senza più niente da perdere». Secondo Grillo tra gli spagnoli in piazza «c’era una rabbia che mi ha ricordato la folla fuori dal palazzo di Ceaucescu prima che fuggisse in elicottero diretto verso la sua fine». In Italia secondo Grillo potrebbe accadere anche di più, perché «i politici hanno persino lo stomaco, al presagire dei forconi alle porte, di dichiarare di voler urgentemente una legge anti corruzione, di cambiare la legge elettorale, di ridurre gli stipendi dei politici». Misure che secondo le intenzioni del parlamento dovrebbero scavare il terreno sotto i piedi del populismo di Grillo, ma che invece secondo l’ex comico testimoniano come i politici (al solito, tutti) sia «meretrici pitturate che si fingono vergini per proporre un nuovo matrimonio ai cittadini».
Intanto oggi pomeriggio a Ferrara ci sarà la prima uscita di quanti all’interno e fuori del movimento 5 stelle propongono un sistema di «democrazia partecipativa e liquida» in grado di diffondere il potere che fino a oggi è concentrato nelle mani di Grillo e Casaleggio. L’iniziativa è di Valentino Tavolazzi, il consigliere che Grillo ha espulso dal movimento. Ma ci sarà anche il più in vista dei critici dell’ex comico, Giovanni Favia. All’incontro parteciperanno anche i fondatori del partito italiano dei pirati che hanno importato la piattaforma aperta Liquid feedback.
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La tirannia della maggioranza
Davvero i diritti rischiano di non abitare più in Italia. Abbiamo già accumulato abbastanza discredito internazionale per l’incapacità di gestire la crisi.