Gas e luce, aumenti da ottobre e rincara il carrello della spesa
ROMA — Frutta, verdura e benzina: il «fresco» e il carburante necessario per trasportarla dai luoghi di produzione ai mercati. E’ lì che cova il focolaio dell’inflazione, un indice che — a settembre — considerato nel suo complesso è rimasto fermo, ma che torna a correre se letto solo in termini di «carrello della spesa», ovvero tenendo in considerazione solo i prodotti ad acquisto più frequente. L’Istat segnala che per questo mese il costo della vita è rimasto stabile: non ci sono state variazioni rispetto al mese di agosto, e riferita allo stesso periodo del 2011 l’inflazione su base annua è risultata fissa al 3,2 per cento.
Ma così non è stato per i prodotti ad uso abituale: il cosiddetto «carrello della spesa» (che comprende le merci a consumo quotidiano come gli alimentari e la benzina) ha alzato l’allarme toccando il tetto del 4,7 per cento. Indice in salita rispetto a solo qualche settimana fa (in agosto era al 4,2) e destinato ad aumentare ancora per via degli aumenti in arrivo sulle tariffe.
Da lunedì prossimo primo ottobre, infatti, la bolletta della luce subirà un rincaro dell’1,4 per cento e quella del gas dell’1,1. Così ha deciso l’Authority per l’Energia, precisando che la maggiore spesa media su base annua sarà rispettivamente di 14 euro per il gas e di 7,6 euro per l’energia elettrica. E’ il quarto intervento dall’inizio dell’anno, ma il ritocco — spiega il garante — è legato soprattutto «agli inaspettati aumenti delle quotazioni petrolifere che, in meno di tre mesi, sono salite del 20 per cento». Di fatto anche secondo Coldiretti il risveglio inflazionistico del carrello è legato soprattutto al carburante: «a settembre — assicurano i produttori agricoli — i prezzi del carburante sono aumentati più di sette volte rispetto agli alimentari». Lo stesso Istat precisa che fra agosto e settembre il costo della benzina è aumentato del 4 per cento e quello del gasolio del 3,1.
La tendenza e la paura di un autunno caldo anche sul fronte dei prezzi preoccupano molto i consumatori: secondo Adusbef e Federconsumatori, solo tenendo conto della spesa alimentare, la ricaduta sui bilanci delle famiglie si concretizzerà in una maggiore spesa annua di 263 euro; quanto agli annunciati aumenti di luce e gas «si poteva fare di più per evitarli». Non solo: se il dato finale resta stabile, spiega Adiconsum, «ciò è dovuto solo al fatto che i consumi sono tornati quelli degli
anni Settanta».
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