Usa, in manette il produttore del film anti-Islam
Nakoula Basseley Nakoula, 54 anni, sposato, tre figli, l’egiziano naturalizzato americano, di religione cristiano copta, non è stato però arrestato per il suo crimine più grande: la firma, cioè, sotto quella sceneggiatura e quel film che Barack Obama ha definito «ripugnante » di fronte all’assemblea generale dell’Onu. Nessuno,
negli Usa, avrebbe mai potuto arrestare il regista di Innocence Of Muslims per le abominevoli opinioni espresse sul Profeta e i suoi fedeli. Nakoula è finito dentro per aver infranto l’ordine di non lavorare su Internet che era condizionato al suo rilascio dopo una precedente condanna per frode giusto due anni fa. Sì, truffe finanziarie e contraffazione di medicinali figurano nel suo curriculum. E filmando e lanciando su Internet il suo film col nome di Sam Bacile, spacciandosi per un immobiliarista
ebreo, Nakoula ha anche infranto il divieto di usare alias, cioè presentarsi sotto falso nome.
È il metodo Assange: non ti posso arrestare per le tue idee perché c’è il Primo Emendamento — ma qualcosa per fermarti la trovo. Riuscirà adesso l’arresto a calmare le masse arabe? Oggi è venerdì, giorno di preghiera e di assemblea: e il messaggio degli Usa all’Islam non poteva essere lanciato con tempismo maggiore.
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