La compagna Liu prima donna al potere nella fortezza rossa
PECHINO. Una “principessa rossa” bussa alla porta del potere nella Città Proibita. Per la prima volta, a 62 anni dalla Rivoluzione maoista, una donna si appresta a entrare nel club esclusivo dei nove uomini che comandano la Cina. Il suo nome è Liu Yandong e i pochi che hanno accesso alle camere con vista su piazza Tienanmen, dove in queste ore si decide il destino della seconda economia del mondo, assicurano che la “dama di ferro” della Gioventù comunista, iscritta al partito a 19 anni, sarà la grande sorpresa del 18° Congresso, previsto a metà ottobre.
I 2270 delegati, in un clima di mistero che allarma anche le Borse, saranno chiamati a rinnovare la leadership nazionale per i prossimi dieci anni. E proprio Liu Yandong, 66 anni, attuale ministro di Sanità , Istruzione, Cultura e Sport, compare in tutte le liste di indiscrezioni sui prossimi membri del Comitato permanente del Politburo. Per la Cina, abituata al potere di un gruppo di anziani tecnocrati dai movimenti a scatti e con i capelli tinti d’inchiostro, sarebbe un’altra rivoluzione e Liu Yandong balzerebbe in testa alla classifica delle donne più potenti dell’Asia.
A Pechino si dice anche qualcosa di più. L’irresistibile ascesa della figlia di Liu Ruilong, viceministro dell’Agricoltura all’alba della Repubblica Popolare, coronerebbe l’anno memorabile del Drago, che passerà alla storia del regime come quello “delle tre regine” che hanno deciso la sorte del nuovo Impero. L’ex compagna universitaria del presidente Hu Jintao alla Tsinghua, dove ha studiato anche il successore Xi Jinping, incarna infatti l’antitesi di Gu Kailai, moglie dell’ex leader neomaoista Bo Xilai, epurato a un passo del potere. L’avvocatessa in carriera, condannata a morte (pena sospesa) per l’omicidio Heywood, era il simbolo dell’occidentalizzazione della politica cinese, minata da corruzione e protagonismo personale. Liu Yandong andrebbe così a occupare la poltrona che sembrava predestinata a suo marito, a sottolineare come “costruire consenso tacendo e abbassando la testa” resti lo stile prediletto dalla nomenclatura rossa. La ter-
za “regina” del 2012 cinese è invece Peng Liyuan, 48 anni, stella del pop convertita al folk, generale dell’Armata del popolo, ma soprattutto moglie di Xi Jinping e futura First Lady di Pechino. Anche per l’ex ospite d’onore del gran galà di Capodanno della tivù di Stato,oraoscurataperragionid’etichetta, sarà un debutto assoluto. I leader cinesi sono, per definizione, politicamente single.
Nemmeno Jiang Qing, quarta e ultima moglie di Mao Zedong, ha mai assunto ufficialmente il ruolo di compagna del Grande Timoniere. Immagine che promette invece di acquisire la disinvolta Peng Liyuan, decisa a donare ai cinesi la prima “moglie in carica” di un presidente. Un’irreprensibile “principessa rossa” nel Comitato permanente e una popolarissima stella del varietà al fianco del leader, al posto di una spregiudicata business woman che avrebbe tradito l’uomo che prometteva alle masse escluse dal successo la riscoperta della Rivoluzione culturale. Sarebbe questa la mossa della prima generazione di funzionari nati dopo la morte di Mao che si contendono i posti che contano, indecisi se ridurre a sette le “poltrone d’oro” e spaventati dall’addio di nonno Wen Jiabao, il premier più amato dei cinesi da oltre vent’anni.
La necessità di svecchiare il profilo di una dirigenza imbalsamata, superata da un Paese reale che naviga in Rete e detta la moda agli europei, non è però la sola ragione che per la prima volta spinge in alto l’“altra metà del cielo”. «La Cina — dice Pu Xingzu, docente all’Università Fudan di Shanghai — contende ormai agli Usa la leadership globale del secolo. Per parlare al mondo deve dotarsi di un’immagine che non ricordi quella della Corea del Nord. Ai vertici internazionali si incontrano sempre più donne, presidentesse, premier o segretarie di Stato, e le First Lady rubano la scena ai mariti». L’irreprensibile funzionaria Liu Yandong, oltre che arginare la compagna Peng, compatterebbe poi un partito scosso come mai da guerre intestine, corruzione e indecisioni tra riformisti e conservatori. È una “principessa” figlia del potere ma ha guidato la Lega della Gioventù, sostiene Hu Jintao ma è amica di Xi Jinping, è cresciuta a Pechino ma è intima dell’ex presidente Jiang Zemin, sponsor di Shanghai. Conserva un guardaroba da Deng Xiaoping, ma invita a fare jogging indossando una tuta americana. Un concentrato di profilo basso e contatti alti, regola numero uno nella scuola del partito: l’inconfessabile segreto di Liu Yandong, astro nascente di una Cina che per la prima volta spedirà una donna anche sulla luna.
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