Nel decreto-esodati anche Irisbus e Termini

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ROMA — Il decreto sugli esodati comprenderà  anche i lavoratori di Termini Imerese e dell’Irisbus di Avellino. La buona notizia giunge al termine di un incontro con il governo in cui i sindacati del si, quelli che hanno firmato gli accordi con Sergio Marchionne, mandano le seconde file. Solo la Cgil si presenta al completo alla sede del ministero del Lavoro, nel vertice convocato alle otto di sera dai ministri Passera e Fornero.
La delegazione del maggiore sindacato in Fiat è guidata da Susanna Camusso e Maurizio Landini, una accoppiata che è abbastanza raro vedere insieme in una trattativa (per le note vicende che tormentano da tempo il rapporto tra la Fiom e la Confederazione). I ministri riassumono i risultati dell’incontro di sabato tra Monti e Marchionne. Camusso e Landini osservano che la scelta della Fiat di non investire durante i periodi di crisi rischia di avere effetti molti negativi quando il mercato
si riprenderà . Un argomento che Corrado Passera mostra di approvare (del resto lo aveva dichiarato pubblicamente anche nella giornata di domenica). I sindacalisti della Cgil pongono anche il problema della democrazia negata nelle fabbriche del Lingotto dove la sola appartenenza alla Fiom è motivo di discriminazioni. Sulla questione i ministri ascoltano senza replicare. Tutti i sindacati (per Cisl e Uil sono presenti i responsabili del settore auto) chiedono a Elsa Fornero chiarezza sul decreto esodati. «Stiamo scrivendo il testo in questi giorni – assicura il ministro – e il provvedimento riguarderà  55 mila lavoratori. Tra questi ci sono quelli di Termini Imerese e dell’Irisbus». Questo era da tempo uno dei nodi da sciogliere nel gruppo Fiat. La riunione si scioglie dopo poco piຠdi un’ora.
Resta la scelta dei sindacati del sì di snobbare la riunione: «Perché dovremmo partecipare? È un incontro inutile. Il governo ci dirà  quel che già  sappiamo – ha detto il leader della Uil Luigi Angeletti – e non si aggiungerebbe nulla di nuovo. Per noi l’incontro decisivo è quello del 30 ottobre con Marchionne». I sindacalisti di Cisl e Uil smentivano decisamente comunque ieri sera che la scelta dei leader dei due sindacati sia venuta su pressione del Lingotto. Il ministro dello Sviluppo Passera ha anche convocato per il 9 ottobre il tavolo sul futuro di Irisbus, la fabbrica degli autobus che Fiat Industrial ha deciso di chiudere. Nelle prossime settimane dovranno anche iniziare gli incontri sl ministero dello Sviluppo per individuare quelle agevolazioni fiscali all’esportazione che Sergio Marchionne aveva chiesto nell’incontro di sabato a Palazzo Chigi per poter esportare in Usa i modelli che intende costruire negli stabilimenti italiani. In questi giorni l’amministratore delegato del Lingotto sarà  a Parigi pere l’apertura del Salone dell’auto. Un’occasione anche per chiarire i rapporti con gli altri costruttori europei, in particolare con i tedeschi della Volkswagen dopo le scintille
delle ultime settimane.


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