Addio al capitalismo nichilista
Esso ha portato alla massima espansione le caratteristiche del capitalismo precedente e ha trasformato valori e modelli di vita dei singoli. Ossessionato da crescita e potenza tecnica «in una condizione di libertà di massa centrata sul mercato globale», ha dato vita a un Superuomo che si è visto «ampliare gli spazi per la libertà di scopo», vale a dire autorizzare a stabilire autonomamente il bene e il male. Cosicché, accanto alla crisi economica e finanziaria, nella realtà dell’Occidente appare la fine del soggetto sociale. L’infarto che ha fermato il capitalismo ci fa scoprire più indebitati, più diseguali, soli, impoveriti di valori. Per Magatti è necessario ricucire i legami interrotti, ricreando un cittadino capace di riconoscere il rapporto di reciproca interdipendenza.
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“Ma agli editori e allo Stato non interessa che si legga di più”
Gianarturo Ferrari, presidente del Centro per il libro: “Nessuno gli dà valore sociale” Sembra un film surreale, ma è solo cronaca. La location è la Biblioteca Casanatense, splendida cornice di una tradizione umanistica ormai perduta. Si presenta una nuova e importante inchiesta sui lettori italiani che conferma la nostra clamorosa arretratezza.
Giuseppe Mazzaglia, corpi barocchi nel segno del crollo
Il ricordo va alla Giunone di Ungaretti, 1931, nel Sentimento del Tempo, e a quella figura sensuale che si accende di colpo, si fa dirompente, sbilanciata, e poi precipita, con uno spazio lasciato in bianco, nel regno notturno dove il tempo non ha proprio senso che esista: «Tonda quel tanto che mi dà tormento / La tua coscia distacca di sull’altra… // Dilati la tua furia un’acre notte!».
Ciao Gabo
Gabriel García Márquez, Gabo, lo scrittore colombiano premio Nobel, padre del realismo magico, è morto nella sua casa di Città del Messico Romanziere e reporter, attivista politico e amico di Fidel Castro, ha incantato milioni di lettori con il suo capolavoro “Cent’anni di solitudine”