Rom, il Consiglio d’Europa: “Il governo italiano dichiari finita l’emergenza”
ROMA – Il governo italiano dichiari “senza mezzi termini” che sui rom la politica emergenziale riguarda il passato, perché il ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha delegittimato l’emergenza potrebbe dare l’impressione di non voler cambiare affatto direzione. A chiederlo, in maniera decisa, è Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, nel suo rapporto pubblicato oggi a seguito della visita in Italia lo scorso luglio (vedi lancio precedente). Per Muižnieks, “il ricorso depositato dal governo italiano, avverso la sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2011 in cui quest’ultimo giudicava illecito il decreto per l’ “Emergenza nomadi”, può trasmettere messaggi contrastanti e dare l’impressione di voler sancire l’approccio adottato in precedenza”. Per tale ragione, Muižnieks chiede al governo italiano di dare un segnale forte e di “dichiarare senza mezzi termini che la politica emergenziale è stata definitivamente accantonata a prescindere dall’esito del ricorso, e di impegnarsi ad interrompere immediatamente eventuali iniziative in corso riguardo alla costruzione di campi segregati e agli sgomberi. Il Commissario rileva che la partecipazione delle comunità interessate alle scelte che incidono sulla loro situazione abitativa è essenziale per il successo delle politiche future”. Per Muižnieks, infatti, “le politiche dei campi segregati e degli sgomberi forzati, che hanno caratterizzato l’approccio dell’ “Emergenza nomadi”, sono diametralmente opposte alla nuova Strategia nazionale per l’inclusione dei Rom e dei Sinti, e che vanno pertanto relegate definitivamente nel passato”. (ga)
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