Presto sul mercato il primo cestino per la spesa da scarti vegetali

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Separatore di prodotto, completamente creato con materiali reciclati CAPODARCO – E’ un sogno che si avvera e diventa una “rivoluzione” quello di Sergio Lupi, di Retail evolution Company, azienda che produce arredi per la grande distribuzione realizzati con materiale riciclato e che ha poli produttivi a Brescia, Roma, Catania e Ancona. E non è l’unico imprenditore che ha sognato e realizzato un business diverso nelle Marche.  Regione manifatturiera, con un azienda ogni nove abitanti, rappresenta un “laboratorio” importante di green economy, grazie a un’imprenditoria coraggiosa e preparata, realmente “capace di futuro”. 

A confronto, nel worshop organizzato da Legambiente e Fondazione Symbola all’interno del Forum Sbilanciamoci, che si è chiuso ieri alla Comunità  di  Capodarco di Fermo, quattro storie che dimostrano quanto il fattore ambientale sia ”centrale e strategico per generare nuova economia e far vivere meglio i cittadini”. Tutte “tessere di un mosaico che in Italia c’è; prodotto dalla società  e non dalla politica”, ha sottolineato Fabio Renzi, segretario generale della fondazione Symbola.

Presentato in anteprima, in questo contesto, il primo cestino per la spesa da scarti vegetali, che presto troveremo nella grande distribuzione. A produrlo la Retail evolution Company, che reinveste ogni anno una parte significativa del fatturato in ricerca. La carriere di Sergio Lupi, da salumiere a imprenditore, parla di attenzione verso l’ambiente, ma soprattutto di una visione in prospettiva di una possibile nicchia di mercato e di coraggio delle scelte. “Sette anni fa – racconta – c’è stato un momento come questo, in cui il prezzo delle materie prime saliva senza motivo. Ho riunito i terzisti e ho spiegato che era necessario iniziare a lavorare con i ricilati”.  Da qui la scelta che ha poi dato vita al brand R-evolution. “Abbiamo cominciato riutilizzando le bottiglie Pet da cui è nato il primo  separatore di prodotto, che indicava al consumatore quante bottigliette erano state riciclate per realizzarlo”.  Vengono riutilizzati i tappi delle bottiglie di plastica, l’alluminio,  il legno… tutto per realizzare carrelli e cestini per la spesa,  banchi gastronomia, scaffalature. Strutture particolarmente sottoposte a usura e quindi uno dei tanti settori  in cui è possibile fare la differenza recuperando. Il crescendo di innovazione e ricerca porta oggi questa azienda a un traguardo importante, la produzione da scarti vegetali. “Il nostro grido? – ha concluso Lupi – Non vogliamo essere gli unici sul mercato. E ai giovani dico: c’è futuro in Italia”.

Le Marche “verdi”. La regione può vantare oltre 11 mila imprese green, il 23% delle imprese investe in tecnologie e prodotti verdi. Pesaro e Urbino si colloca al primo posto con il 24,21% di imprese green sul totale delle imprese della provincia (2.760 imprese), seguono Ancona con il 23,2% (3.180 imprese), Macerata con il 22,5% (2.240 imprese), Fermo 22,4% (1.400 imprese) e Ascoli Piceno 22,1% (1.430 imprese). (Fonte: rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere del 2011) (vedi lanci successivi) (cch)

 

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