Btp e Ctz, tassi giù al 3% Ma lo spread sale a 450

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MILANO — Il buon esito delle aste dei titoli di Stato di Italia e Spagna non basta a frenare gli spread, in risalita nei due Paesi a causa dei segnali negativi provenienti proprio dalla penisola iberica, che nel secondo trimestre ha aggravato la sua recessione, mentre la Catalogna, la regione spagnola economicamente più importante, chiedeva aiuto a Madrid per evitare il crac. E questo ha pesato anche sui listini europei, tutti negativi. Ma le cattive notizie sono continuate anche in serata quando Fitch, dopo aver minacciato di togliere la tripla A agli Stati Uniti se non affronteranno entro fine anno il fiscal cliff, cioè il precipizio fiscale provocato dalla scadenza degli sgravi dell’era Bush, ha declassato 7 banche italiane, tra cui Bpm e Carige e previsto una flessione del Pil italiano dell’1,9% nel 2012 e crescita nulla nel 2013. 
Cominciamo dalle aste. Il Tesoro ha collocato Ctz per 3 miliardi, il massimo offerto, con rendimento al 3,064%, il minimo da marzo e in netto calo dal 4,86% di luglio. Sono stati inoltre assegnati BtpEi, cioè i Btp indicizzati all’inflazione europea, per 750 milioni su un’offerta tra 500 e 750 milioni. Successo anche in Spagna, che ha venduto 3,6 miliardi di bonos a 3 e 6 mesi rispetto a un target di 3,5 miliardi, con tassi in forte calo. Il rendimento medio sul trimestrale è crollato allo 0,946% dal 2,434% di luglio, mentre il tasso sui titoli a 3 mesi è sceso al 2,026% dal 3,691%. 
Oggi il Tesoro offrirà  9 miliardi di Bot a 6 mesi, che ieri sul grey market venivano scambiati con un rendimento dell’1,5%. Se verrà  confermato nell’asta odierna si tratterebbe anche in questo caso del valore più basso da marzo, con una contrazione di 95 punti base rispetto a luglio. Ma gli occhi sono puntati sull’asta di domani, quando il Tesoro offrirà  fino a 7,5 miliardi di Btp a 5 e 10 anni e CcTeu (i CcT indicizzati all’euribor a 6 mesi). Nel complesso con la tre giorni di aste di questa settimana il Tesoro punta a raccogliere fino a 20,25 miliardi, mentre ne rimborserà  20,5 miliardi venerdì per titoli in scadenza. 
I rendimenti in calo non hanno però aiutato il differenziale tra i Btp decennali e gli analoghi Bund tedeschi, che ieri ha chiuso a 449 punti base, dopo essere salito fino a 450 punti, con un rendimento del 5,83%, mentre lo spread tra i Bonos a 10 anni e Bund è tornato a quota 514, con un rendimento del 6,48%. Colpa della Spagna, si diceva. La economia iberica si è contratta dell0 0,4% nel secondo trimestre rispetto ai primi 3 mesi, con una flessione (rivista al ribasso) dell’1,3% su base annua, contro il precedente -1%. Il malessere è tangibile anche a livello locale. Ieri la Catalogna ha chiesto al governo centrale di Madrid aiuti per 5 miliardi, divenendo così la terza regione, dopo la Comunidad Valenciana e la Comunità¡ autonoma di Murcia, a chiedere accesso allo speciale fondo di 18 miliardi costituito questa estate. Il premier Mariano Rajoy ha confermato il sostegno alla regione, che altrimenti «rischia l’insolvenza», negando però di avere in corso negoziati con la Bce per un possibile salvataggio del Paese. Ma il presidente del Consiglio Ue Herman van Rompuy, dopo il vertice a Madrid con Rajoy, ha ribadito che la Ue è «pronta a intervenire in soccorso della Spagna». La fragilità  dell’economia iberica è evidente anche nella caduta record dei depositi bancari di famiglie e imprese: 74,2 miliardi ritirati solo a luglio (-4,6%), la maggiore uscita di depositi privati dal settembre 1997. 
Il pessimismo si è riversato sui mercati continentali, con una raffica di segni meno: -0,13% Milano (Ftse Mib); -0,02% Londra (Ftse 100); -0,64% Francoforte (Dax); -0,9% Parigi (Cac 40); -0,88% Madrid (Ibex); -2,59% Atene (Athex 20). A chiudere male una giornata cominciata sotto migliori auspici è stato il declassamento, in serata, da parte di Fitch di 7 banche italiane. Si tratta di Banca Popolare di Sondrio, Banco di Desio e della Brianza, Bpm, Banca Carige, Banca Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca.


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