Dove i Taleban fanno la legge

Loading

I Taleban hanno ucciso 17 persone, a quanto pare tagliandogli la gola, in un villaggio della provincia meridionale di Helmand. Erano tutti civili, e afghani, tra cui due donne. Sui motivi del massacro sono state diffuse almeno tre possibili spiegazioni – mentre perfino sulle responsabilità  c’è qualche confusione, perché un portavoce dei Taleban nega che il movimento sia coinvolto.
Il massacro di Roshanabad, villaggio in una zona desertica nel distretto di Kajaki, provincia di Helmand, offre un promemoria terribile della situazione di ampie zone dell’Afghanistan. Tanto per cominciare, si tratta di una zona completamente fuori dal controllo del governo presieduto da Hamid Karzai, come ammette tranquillamente il governatore distrettuale, mullah Shafaruddin: «Non ho tutti i dettagli del fatto perché quella zona è sotto il controllo dei Taleban», ha dichiarato ieri. Il massacro è avvenuto nel primo pomeriggio di domenica, ma la notizia è giunta alla zona sotto controllo governativo solo ieri. Secondo le prime notizie le 17 persone sono state decapitate perché ascoltavano musica (o ballavano), uomini e donne insieme, cosa che i Taleban considerano immorale: così ha riferito il governatore del vicino distretto di Musa Qala all’agenzia Reuter. Poi però il portavoce del capo della polizia del Helmand, Farid Ahmad Farhang, ha detto che sono stati uccisi come «spie del governo» (anche lui ammette che la zona è sotto controllo dei ribelli). Mentre il portavoce del governatore provinciale dice che l’intero gruppo è stato preso nel fuoco incrociato tra due comandanti taleban locali, Mullah Wali Mohammad e Mullah Sayed Gul, che stavano litigando per le due donne – una gelosia o competizione personale tra warlord finita nel sangue.
Comunque siano andate le cose, la notizia ha suscitato ieri le condanne sdegnate del presidente Karzai (che ha ordinato un’inchiesta), dell’ambasciata degli Stati uniti a Kabul, del rappresentante dell’Unione europea – episodio «barbaro», inaccettabile, e così via. Barbaro, non c’è dubbio: tanto che il portavoce dei Taleban Qari Yousuf, che sovrintende al sud-ovest del paese, ha negato responsabilità : «Ho parlato con i comandanti in quei villaggi, ma non sanno nulla del fatto». Il massacro di Roshanabad in effetti imbarazza un po’ tutti: i Taleban, che tengono a mostrare un volto moderato in vista dei negoziati di pace; il governo Karzai, che deve difendere la scelta di negoziare con i «fratelli che sbagliano», e gli occidentali, che sperano di lasciare al più presto l’Afghanistan anche se lo lasceranno in mano ai tagliatori di gole.


Related Articles

Atene, ultima chance per evitare il crac

Loading

Oggi il piano-austerità . Camusso su Standard&Poor’s: solo annunci dal governo. Berlino: ristrutturazione soft del debito, ma solo con le banche 

Venerdì della rabbia nel mondo arabo un manifestante ucciso in Giordania

Loading

Tensione ad Amman: decine di giovani arrestati, 130 feriti. A Sana’a salta la possibilità  di un accordo fra il presidente Saleh e il generale Mohsen. Altre manifestazioni in Arabia Saudita per solidarietà  con gli sciiti di Manama

Alternative für Deutschland, un movimento populista anti-migranti tutto nuovo

Loading

Germania. Eletti nel parlamento europeo nel 2014 hanno integrato i Conservatori e riformisti

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment