Digitale e start up, il dossier di Passera

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Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, a pagina 5 del faldone presentato ieri in consiglio dei ministri «Agenda per la crescita sostenibile», chiarisce subito l’obiettivo: tirarsi fuori dalle secche «senza mai mettere a rischio l’equilibrio dei conti pubblici». E per essere chiaro ribadisce: «Non ci sono scorciatoie di breve periodo» bisogna che «tutti i motori della crescita spingano nella stessa direzione». Unica digressione dalle proprie competenze, un passaggio sulla necessità  di «difendere e rafforzare la coesione sociale» che, si promette, «sarà  oggetto di piani e documenti e dedicati». Dove recuperare le risorse per l’agenda Passera lo dice a pagina 38: contrasto all’evasione, spending review, dismissioni, ma anche attrazione dei capitali privati e miglior utilizzo dei Fondi europei. Tra tutti i ministri che ieri hanno presentato il proprio compito a casa, Passera è quello che può contare sui primi passaggi in Consiglio dei ministri. In pista di decollo ci sono già  l’agenda digitale e la normativa per le start up, ma anche un ulteriore pacchetto di semplificazioni. Verranno poi nell’ordine i provvedimenti per attrarre gli investimenti esteri, il piano per l’energia e quello per gli aeroporti. In corso di valutazione c’è l’introduzione del «dibattito pubblico», una procedura di consultazione delle popolazioni locali e delle associazioni portatrici di interessi diffusi che non incida sui tempi delle grandi opere. A proposito della proposta avanzata dal suo viceministro Mario Ciaccia sulla defiscalizzazione delle infrastrutture in project financing, il documento presentato dice che «è allo studio».


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