L’unione di bilancio ottiene il via libera della Corte francese
BRUXELLES — Era atteso ed è arrivato in serata. Il Consiglio costituzionale francese ha dato il primo via libera al Fiscal compact, che limita allo 0,5% il deficit di bilancio pubblico possibile. È il primo passo per Parigi verso la ratifica del trattato europeo. Per la sua entrata in vigore (gennaio 2013), il Fiscal compact deve essere ratificato almeno da 12 Paesi. Finora ci sono undici «sì», Italia inclusa.
Il via libera è giunto a mercati chiusi, al termine di una giornata di relativa calma sulle Piazze europee. Le Borse hanno chiuso attorno alla parità , non condizionate dal taglio da parte della Bce delle stime sulla crescita di Eurolandia e dall’invito ai Paesi colpiti dalla crisi a essere pronti a richiedere lo scudo anti-spread. Il differenziale tra i Btp e i Bund ha chiuso a 437 punti base.
C’è ancora fiducia, secondo gli analisti, in un possibile intervento della Bce sui titoli di Stato di Spagna e Italia, benché sia necessaria una domanda formale da parte di Madrid o Roma al fondo salva Stati Efsf. Per ora a Bruxelles non è giunta nemmeno la richiesta per l’attivazione degli aiuti di emergenza per la ricapitalizzazione delle banche iberiche in difficoltà . Negli ambienti Ue «non c’è la sensazione — spiega una fonte — che possa avvenire presto».
La situazione in Eurolandia resta tesa, anche se il dibattito su una possibile rottura dell’euro si è un po’ attenuato. Christian Noyer, Governatore della Banca di Francia e consigliere della Bce, ha sottolineato in un’intervista a Le Point che l’Eurotower «non prevede un’uscita del Paese dall’area» e che «non ci sono piani allo studio per l’uscita di qualsiasi Paese dall’Eurozona». Tuttavia nei giorni scorsi era circolata la notizia che diverse banche di Wall Street stavano e stanno preparando la fuga dai Paesi periferici della Ue. Probabilmente sarà proprio la tenuta della moneta unica al centro dei colloqui che il commissario Ue agli Affari monetari, Olli Rehn, avrà la prossima settimana a New York con «le sue controparti» e con la stampa americana. Benché in vacanza, fonti comunitarie riferiscono che Rehn incontrerà il segretario al Tesoro Geithner ed esponenti del Fmi.
La Grecia ieri ha reso noti i dati sulla disoccupazione, che a maggio è salita al 23,1% e tra gli under 25 è pari al 54,9%: per Bruxelles «è una delle massime preoccupazioni che la troika e le autorità greche insieme devono affrontare». Il governo di Samaras deve mettere a punto un piano di tagli alla spesa per 11,5 miliardi da sottoporre ai creditori internazionali, e ha allo studio una riduzione dei dipendenti statali di circa 40 mila unità più un intervento sulle pensioni.
Segnali positivi arrivano invece dagli Stati Uniti, che hanno registrato un calo a sorpresa delle richieste di disoccupazione: la scorsa settimana sono scese di 6 mila unità a 361 mila.
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