La linea Casini L’alleanza si farà , dopo le elezioni

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Parole che sembrano confliggere con quelle affidate all’Unità  da Pierluigi Bersani, secondo cui «non servono larghe intese» né «c’è bisogno di un governo di unità  nazionale» per attenersi agli impegni europei assunti dal governo Monti. Che se per Casini rappresenta «la direzione di marcia» da cui «non si torna più indietro», per il segretario del Pd costituisce invece una «eccezionalità » all’indomani del quale «serve una maggioranza politica univoca, che prenda una strada e la percorra fino in fondo». Una divergenza, quella tra Casini e Bersani, che in realtà  corre parallela sul filo dell’europeismo. E’ l’Europa, infatti, il vero terretorio di conflitto con la destra berlusconiana e leghista, ma anche con le forze non allineate come l’Idv e le 5 stelle di Beppe Grillo. «Una convergenza per il bene del paese, sull’onda dell’emergenza, è possibile, come lo è stato in questa legislatura – sostiene Casini – Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà  presentato con i propri programmi e le proprie liste». Il che, secondo l’ex presidente della camera, affida la questione dell’alleanza con Sel di Nichi Vendola al solo Pd. Anche se l’Udc rumoreggia via web all’idea. In linea di principio il Pd dovrebbe avversare l’ipotesi di alleanze post elettorali. Ma si tratta di una questione puramente teorica. Tutto dipende infatti dalla legge elettorale. E sulla legge elettorale, come spiegano gli sherpa del Pdl, «in questo momento si stanno giocando partite differenti all’interno di ciascun partito». Da questo punto di vista l’asse BersaniVendola potrebbe trovare ulteriori argomento proprio attraverso la riforma del voto. Per quanto il Pd sia in linea di principio contrario al premio di maggioranza al partito, infatti, nel caso che invece questo venisse introdotto agevolerebbe senz’altro la convergenza in una lista unitaria per benificiare tutti e con più sicurezza del vantaggio. Un premio propedeutico all’alleanza con Casini, che per parte sua potrebbe aver in cambio il viatico per il Qurinale. Tanto è vero che da Pdl Fabrizio Cicchitto manda a dire: «Casini, per un eccesso di tatticismo, rischia di consegnare l’Italia a questa sinistra contraddittoria e pasticciona assumendosi una grave responsabilità . Ci auguriamo che ci ripensi».


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