Il questionario Risparmi al Sicuro, ecco il Test dell’Estate

Loading

Un’estate all’ombra dello spread. Un test — senza nessuna pretesa scientifica — per mettersi alla prova, per misurare quanto ne sappiamo della crisi già  passata e di quello che ancora potrebbe riservarci l’instabilità  dei mercati. 
La parola spread, un anno fa, aveva ben poco significato per molti italiani e per molti europei, anche per quelli abituati a seguire con costanza la non semplice materia dei mercati finanziari. Il primo agosto del 2011, esattamente 12 mesi fa, lo spread, cioè la distanza di rendimento tra i titoli decennali del nostro Paese e quelli della Germania, era a 355 punti, oltre 100 punti più “stretto” di quanto non sia oggi. Nei 12 mesi che sono seguiti abbiamo visto questa grandezza — che è diventata per tutti, non solo per i mercati, il termometro della fragilità  e della poca coesione dell’Europa monetaria — allargarsi e rimpicciolirsi per poi allargarsi di nuovo. Abbiamo visto i titoli di Stato governativi dell’Euro debole trasformarsi in asset rischiosi e volatili costretti a pagare interessi molto elevati, mentre quelli dei Paesi ritenuti sicuri diventavano titolari di prezzi stellari e di rendimenti sempre più bassi. E ancora: abbiamo visto dinamiche inedite sui mercati azionari e su quelli delle materie prime. Perché, soprattutto nelle ultime settimane, accanto alle preoccupazioni per le sorti della moneta unica e dell’Europa, si sono fatte largo quelle per un rallentamento economico che potrebbe mettere in difficoltà  anche gli Stati Uniti e i Paesi emergenti, che pure crescono a tassi invidiabili anche se meno brillanti del recente passato. 
Quanto sappiamo di tutte queste cose? La stretta fiscale e l’austerity con cui tutte le famiglie stanno facendo i conti sono anche figlie — questo è piuttosto chiaro — della crisi finanziaria che si è intrecciata con l’economia reale, con il lavoro, le pensioni, i consumi. Ma quanto abbiamo imparato a proposito di spread, volatilità , rendimenti, posizione dell’euro rispetto alle altre valute, debolezze di Piazza Affari? 
In queste 15 domande troverete una piccola sfida estiva per verificare quanti di questi meccanismi (più o meno complicati) siano entrati nel lessico personale e famigliare. Non sono domande banali: chiediamo venia in anticipo se qualcuna ha l’aria di essere troppo difficile. Chi legge questo giornale negli ultimi 12 mesi si è imbattuto moltissime volte nelle informazioni che sono necessarie per rispondere al questionario. Ed ecco le regole: per ogni domanda è prevista una sola risposta tra quelle indicate. Le opzioni giuste danno diritto a 2 punti. Il massimo punteggio, quello che farà  dei lettori più preparati degli «Euro Commissari tecnici», è quindi pari a 30. Ma ci sono anche delle risposte non completamente giuste, che contano un punto. Non è necessario risultare Ct per vincere la sfida. Anche gli Euro informati, gli Euro distratti e gli Euro turisti, cioè quelli che totalizzeranno meno di dieci punti, accettando di mettersi alla prova avranno (quasi a loro insaputa) già  accresciuto di molti punti le loro nozioni in materia. Soltanto per aver, seriamente, giocato un pò.


Related Articles

«Se l’Italia non aiuta, Fiat guarderà  altrove»

Loading

Marchionne: intesa solo su Pomigliano. Con Chrysler utile a 1,2 miliardi

Occupy Silicon Valley

Loading

A San Francisco e nella Silicon Valley cresce la rabbia degli esclusi. Quelli che non appartengono alla facoltosa piccola cerchia di lavoratori delle aziende hi-tech

Fusione Snam-Terna, Passera frena “Ad oggi mai presa in considerazione”

Loading

E spunta l’ipotesi della holding che controlla le due reti   Anigas: “Non ci sono ragioni di tipo industriale, svolgono attività  troppo diverse” 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment