”Gravi criticità ” al centro clinico di Regina Coeli: dai servizi igienici al vitto

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Una relazione, quella resa nota stamattina dallo stesso garante – che l’ha definita “catastrofica” – che riscontra “criticita’” anche nel vitto somministrato ai detenuti ricoverati, la cui preparazione “e’ centralizzata e affidata a personale non qualificato”. La stessa Asl, infine, raccomanda una “costante igienizzazione e sanificazione degli ambienti”, una “carenza rilevante- ha osservato Marroni- considerato che una struttura ospedaliera dovrebbe garantire un elevato livello di igiene garantito da personale qualificato, contro possibili germi patogeni”, e invece a Regine Coeli “queste operazioni sono affidate ai pazienti e ai ‘piantoni’, per di piu’ con insufficienti prodotti detergenti e disinfettanti”.

Marroni ha parlato di “problemi vecchi che si trascinano da anni, noi abbiamo segnalato piu’ volte la situazione. Il centro clinico, dove vengono ricoverati i detenuti malati, e’ una struttura unica, di fatto con competenze extra-laziali, dove al momento ci sono circa 90 detenuti. La Asl ha mandato gli ispettori in seguito a una mia lettera, e ha risposto con una relazione dove si dice ben oltre quello che avevo denunciato”.

Una relazione “cosi’ catastrofica che il centro andrebbe chiuso per essere ristrutturato, come da impulso della Asl che chiede di ‘intraprendere celermente le azioni necessarie a ripristinare le condizioni igieniche e strutturali”. Il garante ha detto di essere consapevole “dei problemi economici della finanza pubblica, e per questo ho avvertito il presidente dell’Amministrazione penitenziaria Tamburino. Questo caso non lo puo’ affrontare da solo il Provveditorato regionale”. E in piu’, “dove spostiamo i ricoverati se chiudiamo la struttura? Bisogna trovare il modo di effettuare i lavori senza chiudere totalmente il centro”.

Alla conferenza stampa convocata stamattina a Palazzo Valentini era presente anche Mauro Mariani, direttore di Regina Coeli. “Lo sforzo che si sta facendo e’ quello di rendere il reparto sempre piu’ ‘ospedaliero’, per questo stiamo raccogliendo questa sollecitazione della Asl cercando di trovare un modo per effettuare i lavori senza chiudere totalmente la sezione ed effettuarli con una tempistica veloce”. Il centro clinico, ha commentato Mariani, “e’ un servizio fondamentale per la Regione e il modo piu’ ottimale e professionale per affrontare il problema della salute in carcere. Il problema dei fondi per la ristrutturazione non e’ di poco conto, domani avremo un incontro con l’ufficio tecnico del provveditore e quello della Asl per decidere le modalita’ tecniche di intervento. È un fatto di civilta’ che trova l’amministrazione penitenziaria sensibile al problema, ma chiudere improvvisamente il reparto per lavori sarebbe un problema, e anche qui dovremo trovare una soluzione”. (DIRE)

 

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