Apple sbarca nel social network “Stiamo trattando con Twitter”

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NEW YORK â€” La lovestory scoppiata tra l’Uccellino e la Mela rischia di far ingelosire più di qualcuno laggiù nella Silicon Valley. Sì, Apple si stringe a Twitter ed è pronta a sborsare centinaia di milioni di dollari per dire la sua nel microsocialforum: e certo non in 140 battute. La mossa a sorpresa scompagina ancora di più il risiko dell’hitech. È il primo serio tentativo dei nipotini di Steve Jobs di entrare nella battaglia dei social network. Un’alleanza che può far volare l’uccellino da 160 milioni di utenti (che oggi vale a 8.4 miliardi) oltre i 10 miliardi di dollari di quotazione. Ma non è solo una questione di investimenti. Per la Mela da oltre 500 miliardi di valore e 117 miliardi di liquidità , l’investimento varrà  poco più di qualche spicciolo. E poi è lo stesso Dick Costolo, l’ad di Twitter, a dire orgoglioso che anche la sua compagnia, nel suo piccolo, possiede «una camionata di cash»: 600 milioni di dollari. E allora cosa c’è dietro?
Finora abbiamo visto i giganti del web buttarsi sull’hardware: tablet e telefonini ma non solo. Google era nato come motore di ricerca: ora produce i computer Chromebook con Samsung, ha appena sfornato il primo tablet Nexus con Asus e con l’acquisto di Motorola rischia presto di sconvolgere il mercato dei telefonini — mentre con Google Plus insidia anche il mercato dei social network. Facebook era nata appunto come social netowork e già  progetta il suo telefonino perché il mobile è il futuro dell’hitech: gli “amici” che usano i cellulari hanno superato il mezzo miliardo e sono già  più della metà  degli utenti unici in un giorno. Perfino Microsoft, che ha costruito il suo impero sul software Windows, s’è lanciata nella produzione in proprio di un hardware: il tablet Surface.
In questo Apple è da più di trent’anni all’avanguardia. Ha sempre integrato l’hardware, cioè i suoi computer, con il software, i suoi sistemi operativi. E per prima si è lanciata nel lucroso mercato del mobile: tant’è che oggi vende più iPhone che Mac di ogni tipo. Mobile e social è ormai il nostro stile di vita: e mobili sono i consumi. L’ha detto Mark Zuckerberg, per tranquillizzare gli investitori per la verità  in fuga da Facebook, che il futuro della pubblicità  è il social ads. La sua vice Sheryl Sandberg specifica: è il marketing del passaparola. Solo che il passaparola nell’era digitale viaggia appunto su Facebook e Twitter: e diventa miliardario. Ecco perché già  Steve Jobs aveva provato a corteggiare proprio Facebook: il giovane Mark aveva però mandato all’aria i piani di integrazione, per esempio, con Ping, il social
network di iTunes che infatti è un flop. Così ora Apple si è rivolta a Twitter: integrando sempre più la messaggistica dell’uccellino nei suoi prodotti. «No, non è necessario che Apple possegga un suo social network» aveva detto l’erede di Steve, Tim Cook: «Però ha bisogno di diventare sempre più social». La trattativa svelata adesso
dal New York Times
è la dimostrazione che la Mela fa sul serio. Ma siamo proprio sicuri che il matrimonio con Twitter non porti prima o poi a figliare un Applebook


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