Israele, la minaccia di Netanyahu “Non escludo un’azione militare”

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GERUSALEMME â€” L’allarme di Israele di fronte alla minaccia dell’arsenale chimico siriano e della possibilità  che nel caos della guerra civile le armi finiscano nelle mani delle milizie di Hezbollah o in quelle di Al Qaeda si fa ogni giorno più forte. I messaggi lanciati dal premier Netanyahu e dal suo ministro della Difesa Barak non lasciano dubbi: Israele è pronto a ricorrere a un attacco militare per impedire che le armi passino di mano. Droni americani e agenti dell’intelligence americana e israeliana sono all’opera ventiquattr’ore su ventiquattro per tenere sotto osservazione i 50 lager in cui sono depositate le armi chimiche e biologiche dell’arsenale di Assad. Nel sud della Turchia la Cia controlla i movimenti degli estremisti. La Siria ha uno degli arsenali di armi chimiche tra i più grandi del mondo e nessuno sa al momento che fine farà  una volta crollato il regime. Damasco ha minacciato di usarlo “nel caso di un’aggressione dall’esterno”, anche se non contro i propri cittadini.
«Per Israele è una grande minaccia. Dobbiamo agire. Non escludo una azione militare», ha detto Netanyahu parlando alla Cbs e a
Fox News. Il ministro della Difesa Barak è stato ancora più esplicito: «Ho indicato alle forze armate israeliane di tenersi pronte per una situazione in cui dovremo decidere se ricorrere a un attacco », ha detto alla radio di Tzahal. «Gli Hezbollah potrebbero essere particolarmente interessati a questi armamenti» dice Schlomo Brom dell’Istituto nazionale di studi sulla sicurezza (INSS) di Tel Aviv. Il discorso è diverso per le armi chimiche che sono “binarie” e che per essere rese operative dovrebbero essere messe insieme da specialisti e usate su aerei o missili. A differenza delle armi chimiche, il cui trasporto è più difficile da identificare, le armi antiaereo e anticarro sono però facilmente identificabili dai droni. Israele potrebbe perciò prepararsi a bombardare convogli di armamenti che si muovano nell’aerea.
Il governo israeliano ha inoltre lanciato una campagna per attirare l’attenzione mondiale sul coinvolgimento di Hezbollah e dell’Iran nel terrorismo globale. Il ministro degli Esteri Liberman andrà  a Bruxelles per convincere l’Europa a mettere Hezbollah sulla lista nera dei terroristi. «Nominarli e svergognarli» è la parola d’ordine. Sull’attentato in cui hanno perso la vita innocenti turisti israeliani in Bulgaria Israele ritiene di avere «prove sicure» che esso sia stato opera di Hezbollah e che l’Iran «ne fosse ben a conoscenza».


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