La scure sui minori stranieri
Diverse centinaia sono stati i minori detenuti nei Centri di permanenza per migranti nel nostro Paese. La prassi vuole i minori, accertata la loro minore età , vengano poi rilasciati ed inviati in Comunità di accoglienza specifiche, avendo comunque vissuto l’esperienza dei Cie, in altre parole un periodo, con l’ultima «riforma» Maroni espanso sino ai 18 mesi, di vera e propria detenzione, a fronte di non aver commesso nessun reato. Il Rapporto evidenzia che le condizioni igieniche riscontrate sono state considerate aberranti e inadatte a garantire i minimi standard di «umanità » per i migranti di maggior età , figurarsi per i minori. Da questo l’evidenza, rilevata dalle Ong che operano a sostegno dei minori, anche di casi gravi di autolesionismo e di turbe psichiche che possono accompagnare i minori migranti nel resto della loro esistenza. Riscontri aderenti a quanto contenuto nel rapporto della commissione Diritti umani del senato, secondo cui «le condizioni nelle quali sono detenuti molti migranti irregolari nei Cie sono molto spesso peggiori di quelle delle carceri». Nel rapporto si rilevano casi di suicidio, tentativi di fuga e interventi repressivi delle forze armate. In questa drammatica situazione, arriva la notizia, anzi la notifica, che la Spending review ha soppresso il Comitato Minori Stranieri. La protesta dei sindaci L’Anci, attraverso il sindaco di Padova Flavio Zanonato delegato all’immigrazione e Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi e delegato al welfare, ha espresso «grande preoccupazione per la soppressione del Comitato Minori stranieri: «Dopo il mancato rifinanziamento del Programma nazionale di protezione per i minori stranieri non accompagnati, la volontà di sopprimere il Comitato conferma una mancanza di attenzione, da parte del Governo, sul tema della protezione dei minori stranieri. Chiediamo quindi all’esecutivo una verifica puntuale sulle conseguenze di tale scelta e un ripensamento sull’effettiva utilità della soppressione di tali organismi». «Tagli come quello previsto dal decreto sulla Spending Review dice Federic Giannotta, responsabile Ditirri dei bambini di terre des Hoomes – rischiano di minare ulteriormente il già precario equilibrio sul quale si fonda il sistema di accoglienza italiano che, invece, andrebbe supportato e certamente migliorato».
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