La Sanità Letti, farmaci, servizi e attrezzature sui malati nuova stretta da 4,5 miliardi
La botta per il sistema sanitario nazionale è da ko: 4,5 miliardi di euro in meno in tre anni, cifra a cui vanno aggiunti i tagli decisi nel 2011 da Tremonti e che ancora devono essere applicati. Si sale ad una riduzione di ben 12,5 miliardi. Tutte le Regioni sono insorte in questi giorni di fronte ai criteri della spending review e oggi finalmente si incontrano con ministro Renato Balduzzi (che vorrebbe portare subito in consiglio dei ministri il suo decreto) per capire nei dettagli dove bisogna tagliare. Intanto è prevista una riduzione del fondo sanitario nazionale di 3 miliardi. Poi ci sono una serie di misure sulla farmaceutica, sugli ospedali, sugli acquisti delle Asl e sulle convenzioni con i privati. Il problema è che anche per questi provvedimenti il Governo intendere togliere i soldi a monte (colpendo così di nuovo il fondo sanitario), chiedendo alle Regioni di andarli a riprendere seguendo la linea tracciata dalla spending review. Il problema è che ci sono realtà locali che su certe voci hanno già ridotto e risparmiato, dunque non saranno in grado di recuperare il denaro come previsto dai tecnici del Governo.
Fondo sanitario / Meno trasferimenti alle Regioni in 18 mesi svaniranno tre miliardi
È lo stanziamento che ogni anno finanzia la sanità delle Regioni, una voce che assorbe almeno il 70% del bilancio delle amministrazioni locali. I tagli più dolorosi riguardano sempre il fondo, che serve a mandare avanti ospedali e assistenza territoriale. Di riduzioni si parla da mesi e con il progetto della spending review i timori di molti presidenti di Regione hanno trovato conferma. Per questa seconda metà del 2012, il fondo sanitario nazionale, che vale circa 110 miliardi, verrà ridotto di un miliardo. Altri due miliardi saranno tagliati nel 2013. Nulla si dice, per ora, del 2014, ma il timore è che più avanti venga annunciata una misura identica a quella dell’anno precedente. Riducendo il fondo si lascia alle Regioni la patata bollente della decisione di quali settori tagliare, esponendole alle polemiche su eventuali riduzioni di servizi sanitari. Per questo i governatori chiedono al ministero che vengano dati degli strumenti per impostare le politiche di riduzione di spesa, ad esempio per quanto riguarda appalti e acquisti, e più in generale di indicare settori dove intervenire.
Spesa farmaceutica / Salgono gli sconti obbligati alle Asl protestano produttori e farmacie
La farmaceutica è un settore dove si conta di recuperare 350 milioni già da quest’anno, il doppio dal prossimo. Ci si muove in tre direzioni, chiamando direttamente in causa farmacisti e produttori. Intanto si abbassa la quota di incasso sulle singole confezioni. Lo “sconto” che dovrà applicare l’industria passa dall’1,82% del costo del medicinale al 6,4, quello dei rivenditori da 1,82 a 3,65. La seconda misura riguarda il valore della spesa farmaceutica territoriale. Fino a quest’anno se il dato superava il tetto del 13,1% del totale della spesa sanitaria, quanto avanzava se lo accollavano produttori e farmacisti. Il limite nel 2013 verrà abbassato all’11,5. «Siamo già in grandi difficoltà — dice Annarosa Racca, presidente di Federfarma — E l’anno prossimo a causa delle liberalizzazioni saremo in 5mila di più. Queste misure rappresenterebbero un intervento punitivo per il nostro settore. Almeno 4mila farmacie sono a rischio chiusura». Verrà messo un tetto anche alla spesa farmaceutica ospedaliera, ovviamente a carico dei soli produttori, del 3,2% rispetto al totale della spesa sanitaria.
Forniture e servizi / Tutti i contratti andranno rivisti per ridurre del 5% le spese generali
La spesa per l’acquisto di beni e servizi da parte delle Asl si aggira ogni anno intorno ai 20 miliardi. La spending review prevede che questa voce venga ridotta del 5%, recuperando così un miliardo. La misura non vale solo per i contratti che devono essere stipulati ma anche per quelli già in essere e prende in considerazione anche uno dei problemi noti del servizio sanitario, la differenza di prezzo di dispositivi medici a seconda della Asl che li acquista. In caso di grandi difformità tra struttura e struttura, le aziende sanitarie dovranno chiedere di rinegoziare il contratto e al limite possono recedere. Il Governo chiede anche di rivedere gli accordi con privati o strutture sanitarie che offrono attività convenzionata al servizio pubblico, sia quella di ricovero che specialistica. Le singole Regioni devono arrivare ad una riduzione di spesa totale annua, per questa voce, dell’1% nel 2012 e del 2% nel 2013. Più avanti il ministero stabilirà le tariffe massime da rimborsare ai privati convenzionati da ora in poi. Le Regioni che sforano pagano di tasca propria.
Posti letto / Nel mirino i piccoli ospedali per razionalizzare l’offerta
E’ da sempre uno degli obiettivi scelti da Governi e Regioni che vogliono tagliare le spese. Accanto al risparmio economico, infatti, la riduzione dei posti letto porta con sé, secondo molti tecnici, anche un miglioramento dell’assistenza ospedaliera, perché permette di non disperdere energie e di sfruttare al meglio i posti a disposizione nei reparti. Sul tema sono circolate varie voci in questi giorni di ipotesi sulla spending review. Il ministro Balduzzi vorrebbe scendere a 3,7 posti letto ogni mille abitanti contro gli attuali 4,2. Inoltre c’è l’idea di tagliare i piccoli ospedali, o meglio i piccolissimi, quelli con meno di 80 posti letto (e non 120 come previsto in una prima bozza). Si tratta di operazioni che non si fanno dall’oggi al domani, le Regioni dovrebbero impegnarsi a piani di riduzione da realizzare entro ottobre prossimo e da mettere in pratica nei mesi successivi. Alla fine i posti letto, oggi circa 250mila, in meno potrebbero essere tra i 16 e i 18 mila.
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