Niente rinvio per l’Imu, ma slitta Unico

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ROMA â€” Nessun rinvio per l’Imu, ma slittano i versamenti che derivano da Unico, Irap, cedolare secca sugli affitti. Il governo non concede proroghe al pagamento dell’imposta sugli immobili, nonostante il pressing degli ultimi giorni, ma cambia le altre scadenze. L’Imu si verserà  dunque entro il 18 giugno, come previsto. Mentre il termine per autonomi, imprese, titolari di studi di settore, proprietari di case locate si sposta dal 18 giugno al 9 luglio senza maggiorazioni o dal 10 luglio al 20 agosto con lo 0,4
per cento in più di interessi.
Cresce intanto la confusione attorno all’Imu, che si conferma imposta non solo cara e poco gradita, ma anche complicata. Molte le difficoltà  registrate in questi giorni presso banche, poste o Centri di assistenza fiscale e legate per lo più alla compilazione del modulo F24, tra codici, rateazione, pertinenze, casi particolari. Ostacoli che avevano spinto contribuenti e Caf a chiedere uno sconto di calendario. «Ciò che dovevamo fare per l’Imu lo abbiamo fatto», ha chiuso ieri la partita il viceministro all’Economia,
Vittorio Grilli. E quindi «confermato le tre possibili tranche» ed esentato «le zone terremotate». Per il resto, nulla cambia. Anche perché il gettito atteso è alto e i Comuni non potrebbero sopportare proroghe.
La Cgia di Mestre, intanto, calcola che il balzello sul mattone peserà  per il 62% sulle famiglie e il restante 38% sulle imprese. Mentre uno studio della Uil pone Roma al top come versamento medio più alto d’Italia sulla prima casa, con 639 euro, a fronte
dei 427 di Milano, 409 di Bologna, 323 di Torino, 303 di Napoli. La legnata vera si abbatte, però, sulle seconde case. Anche qui, in testa la Capitale con una media di 1.885 euro, 1.793 a Milano, 1.747 a Bologna e 1.426 a Firenze. Sempre secondo la Uil, nel 2012 tra tasse locali e imposte comunali la stangata per ciascuna famiglia sarà  di 1.427 euro in media, con punta massima registrata ancora una volta a Roma (3.042 euro), seguita da Milano e Bologna (circa 2.500). Aumenta tutto: l’Imu rispetto all’aliquota base (+12% per la prima casa, +26% per la seconda), le addizionali comunali (+11,2% rispetto al 2011), la Tarsu (+2,7%).


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