Detenuti per la ricostruzione, il Tribunale di sorveglianza: “Fattibile”

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BOLOGNA – Il Tribunale di sorveglianza del’Emilia-Romagna approva la proposta del ministro della Giustizia, Paola Severino, di far lavorare i detenuti nella ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Lo dice direttamente al ministro il presidente del Tribunale, Francesco Maisto, questa mattina presente alla conferenza stampa di Severino alla Dozza. “Siamo sensibili sulla questione del coinvolgimento dei detenuti al lavoro. Io credo che assicurando alcune condizioni fondamentali come il lavoro a squadra, si possa fare molto. Le possiamo garantire tutto il lavoro della magistratura di sorveglianza”, dice Maisto, ricordando che già  nei giorni scorsi la direttrice del carcere di Modena aveva preso contatti con la Protezione civile per far partire un progetto di questo tipo, poi non portato a termine per via delle nuove scosse. I vincoli necessari per far lavorare i detenuti nella ricostruzione, spiega Maisto, sono il “lavoro a squadra e le necessarie autorizzazioni della magistratura”.

Dal canto suo, Maisto assicura l’ok della magistratura di sorveglianza. Quanto al lavoro a squadra, per Maisto è necessario anche per mettere a tacere eventuali timore della gente. “Bisogna rassicurare l’opinione pubblica, anche perché in regione cominciano a esserci episodi di sciacallaggio e l’opinione pubblica potrebbe associare il timore di questi episodi all’impiego di detenuti”, afferma Maisto. Pienamente d’accordo il ministro Severino. “Concordo con il lavoro di squadra, lo abbiamo sperimentato a Roma per la tutela delpatrimonio archeologico, a cui lavorano delle squadre che vengono da Rebibbia”. La squadra “funziona, perché l’uno controlla l’altro – prosegue Severino – e nella squadra l’episodio di violazione della legge diventa più difficile”. (Dire)

 

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