I Vigili del fuoco non sfileranno

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La decisione di far svolgere comunque la parata di domani – sobria o meno che sia – continua sollevare polemiche. In un momento di forte di crisi economica, reso ancor più grave dal terremoto in Emilia, le celebrazioni per la festa della Repubblica appaiono sempre più fuori luogo. Ieri il ministero degli Interni ha deciso che il corpo dei Vigili del fuoco non parteciperà  alla sfilata, dividendo i sindacati di categoria. L’Ubs, che nei giorni scorsi aveva chiesto di non distogliere uomini impegnati nelle zone terremotate, ha espresso «forte apprezzamento per la decisione» che, spiega, «restituisce dignità  ai lavoratori, riconoscendo la loro professionalità  e la loro funzione, che per noi non è quella di marciare come marionette». Non la pensano allo stesso modo le altre sigle sindacali, fortemente critiche per essere state escluse dalla sfilata. «Circola addirittura notizia – ha detto Franco Giancarlo, segretario nazionale del Confsal – secondo la quale tale esclusione sarebbe stata imposta dalla Protezione civile. Se così fosse non possiamo non sollevare una protesta per l’indebita ingerenza esterna».
Sulle posizioni del Quirinale – sì alla sfilata, ma in maniera sobria – si trova anche Susanna Camusso. Per il segretario generale della Cgil annullare la manifestazione non servirebbe perché, ha piegato, «le risorse che servono per il terremoto hanno ben altra dimensione e ben altro spessore». Di certo i circa tre milioni di euro investiti per far marciare militari e civili ai Fori Imperiali non risaneranno il bilancio dello Stato, ma risparmiarli sarebbe stato un segnale significativo. Chi di sicuro non ci guadagnerà  niente sono i soldati già  spostati a Roma per la sfilata e che ieri sono stati fatti rientrare nelle caserme di appartenenza. A loro il ministero ha infatti già  detto che non verranno pagati né straordinari né trasferta.


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