“Una panacea per la terza età ” la nuova frontiera della marijuana

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NEW YORK – «Al diavolo coi pregiudizi, dovevo provarla almeno una volta prima di morire». Selma Yeshon, 83 anni, trascorre gli anni della sua pensione al sole della Florida. Una vecchiaia serena, non fosse turbata da un cronico mal di schiena. Ma la Yeshon ha trovato la cura. Si è convertita alla marijuana. Con l’entusiasmo della neofita, è diventata una sorta di “testimonial” per un nuovo fenomeno di massa: il successo della marijuana nella terza età . La Yeshon si è fatta intervistare dal Wall Street Journal per lanciare il suo messaggio urbi et orbi: fumare un po’ di erba è quel che ci vuole, quando gli acciacchi si fanno sentire alle giunture, o l’insonnia turba le tue notti. 
Lei è stata convertita in sinagoga, a Lake Worth, da un’organizzazione per la legalizzazione della marijuana che si chiama Silver Tour. Cioè il Giro d’Argento, un riferimento ovviamente al colore dei capelli degli anziani. Ad animare il Silver Tour è un curioso personaggio, Robert Platshorn, 69 anni di cui 30 trascorsi in un carcere federale: era stato condannato come capo di uno dei più grandi “cartelli” di spaccio di marijuana negli anni Settanta. Uscito di prigione nel 2008, Platshorn non aveva certo voglia di passare per un recidivo. Però a furia di incontrare suoi coetanei afflitti da acciacchi che potrebbero essere alleviati dalla marijuana, si è deciso a scendere in campo nella battaglia per la sua legalizzazione. 
Sono già  17 gli Stati Usa che consentono l’uso dell’erba per «scopi terapeutici». Anche se a livello federale il divieto rimane in vigore, già  nel 1999 uno studio commissionato dalla Casa Bianca all’Institute of Medicine giunse alla conclusione che la canapa indiana o cannabis «offre dei benefici nell’alleviare il dolore e la nausea». La Florida è una delle prossime frontiere nella battaglia per la legalizzazione. La promuove un deputato democratico eletto nel collegio di Lake Worth, Jeff Clemens, che spesso partecipa ai dibattiti nelle comunità  di anziani. Il Silver Tour è il suo alleato più efficace: setaccia sistematicamente i residence della terza età , convince i luoghi di culto a ospitare i dibattiti. 
Il rabbino capo della sinagoga di Lake Worth, Barry Silver, non ha avuto esitazione a spalancargli le sue porte. Ci ha perfino scherzato sopra, con un gioco di parole intraducibile ha ricordato che le festività  più importanti della religione ebraica (l’anno nuovo e lo Yom Kippur) si chiamano High Holy Days o feste “alte”: in inglese high è sinonimo di “fatto”, in preda all’euforìa da marijuana. Il proselitismo tra gli anziani ha un’importanza strategica per i fautori della liberalizzazione. «Per una ragione semplice – dice Platshorn – e cioè che gli anziani vanno a votare. Sono la componente dell’elettorato con il minor tasso di astensionismo alle urne». Finora, proprio loro sono stati decisivi nello sconfiggere alcuni referendum per la legalizzazione, come quello della California nel 2010: in quel caso gli over-65 hanno dato un “voto d’ordine” e più dei due terzi si sono espressi contro.
Ma le opinioni su questo terreno si evolvono rapidamente. Il 17 maggio il New York Times ha pubblicato la sconvolgente testimonianza di un giudice della Corte suprema statale, Gustin Reichbach: affetto da cancro al pancreas, sottoposto a chemioterapia intensiva, ha trovato nella marijuana un sollievo e un palliativo contro il dolore e la nausea. «Dopo una vita dedicata ad applicare la legge – ha scritto il giudice – mi trovo a dover usare la marijuana» (che nello Stato di New York non è legalizzata). L’appello del giudice è a «non criminalizzare un medicinale efficace» e si conclude affermando che «le cure anti-dolore sono un diritto umano, non una questione di ordine pubblico». 
Per far evolvere l’elettorato anziano, una spinta potente viene dalla demografia stessa: stanno arrivando all’età  della pensione le avanguardie delle generazioni del baby-boom, che sperimentarono l’erba negli anni Sessanta e Settanta. Un ostacolo, spiega Platshorn, viene dalla cultura anti-tabagismo: messe al bando le sigarette, c’è una naturale resistenza verso un’altra erba che si fuma. «Ma questo non deve essere un problema – dice il leader del Silver Tour – perché la cannabis si può consumare in tante forme alternative: vaporizzatori, biscotti, lecca-lecca, pillole, bevande, non c’è limite alla varietà  di opzioni».


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