La Ue richiama l’Italia sull’evasione, ma poi fa dietrofront
ROMA – Gaffe internazionale della Commissione europea. La combina la bozza del rapporto sulla politica economica italiana che, insieme a quello sugli altri paesi, sarà pubblicato domani a Bruxelles. Ebbene, in uno dei mille draft che circolano tra le stanze della Commissione a ridosso della pubblicazione c’è una frase cancellata, ma ancora leggibile, che imputa al governo Monti di non avere fatto abbastanza contro l’evasione fiscale. La bozza finisce nelle mani del Financial Times che la diffonde sottolineando come la frase cancellata in realtà rispecchi il vero pensiero di Bruxelles.
Come da copione nel testo finale anticipato ieri pomeriggio ai capi di gabinetto della Commissione e ai governi il passaggio sul quale Financial Times ha costruito un articolo in prima pagina non c’è. E oltretutto, come ammette lo stesso quotidiano della City, il tenore del documento è positivo. Si riconosce che non servirà una manovra bis per centrare entro il 2013 il pareggio di bilancio, ovvero l’abbattimento del deficit. E si sottolinea come il governo Monti abbia fatto «significativi progressi» nella ristrutturazione dell’economia e lo si invita ad andare avanti su questa strada.
Ma Ft evidenzia quello che dalla bozza è sparito: «Sono stati fatti passi avanti insufficienti per recuperare le tasse evase». Scelta inusuale visto che – lo sanno tutti i corrispondenti a Bruxelles – i testi cambiano mano a mano che i funzionari europei assemblano le informazioni che ricevono dai diversi settori della Commissione e leggono i documenti spediti dai governi con gli aggiornamenti sulle politiche economiche in atto. Dunque nessuna “manina” politica che tende ad edulcorare il giudizio sull’Italia. E poi sulla lotta all’evasione sembra difficile dire che Roma non stia facendo abbastanza, basta pensare alle aspre critiche che negli ultimi mesi si sono abbattute su Equitalia e Guardia di finanza per l’eccessiva durezza dei controlli. Tant’è che nella bozza finale che domani sarà approvata dal collegio dei commissari guidato da Barroso la frase al momento è questa: «Continuare la lotta contro l’evasione e al lavoro non dichiarato anche con controlli rinforzati».
Per il resto il documento sostanzialmente approva il Piano nazionale di riforme mandato un mese fa dal governo all’interno del Semestre europeo, il meccanismo di controlli che Bruxelles mette in campo per giudicare non solo la gestione dei conti pubblici, ma tutta la politica economica dei governi. Le sei raccomandazioni in fondo al documento, che rappresentano i punti deboli su cui darsi da fare, chiederanno a Monti di impegnarsi per ridurre la disoccupazione giovanile e contrastare gli abbandoni scolastici. Sempre sul lavoro, si esorterà l’Italia non solo ad approvare in Parlamento la riforma adottata dal governo, ma anche a promuovere la mobilità favorendo lo spostamento dei lavoratori tra le regioni del Paese. E ancora, portare a termine la riforma fiscale lanciata con la legge delega passata in Consiglio dei ministri e attuare le liberalizzazioni già adottate. Migliorare le condizioni dell’ambiente in cui operano le imprese proseguendo nella semplificazione amministrativa, aumentare l’efficienza della giustizia civile anche con una riorganizzazione dei tribunali e meccanismi extragiudiziali per la soluzione delle controversie, aumentare i finanziamenti alle imprese, anche in venture capital.
Related Articles
Zambia, la trincea d’Africa della guerra al Dragone
Viaggio nella “Collum coal mine”, simbolo degli investimenti cinesi nel Paese I minatori denunciano il saccheggio delle loro terre. E si ribellano a Pechino
Scuola, il governo “sospende” 10mila nuove assunzioni Lavoro, giro di vite sulla sicurezza
Lo sviluppo In dirittura d’arrivo il pareggio di bilancio in Costituzione Alla Camera le commissioni licenziano il decreto sulle SemplificazioniL’esecutivo pronto a chiedere la fiducia sul testo, verrebbe votata dall’aula già domani Grilli ribadisce: “A ottobre aumento Iva al 23%, per ora non ci sono tesoretti per ridurre le tasse”
Morti bianche, Epifani accusa “Troppi silenzi dalle imprese”
A Brescia, “capitale” degli incidenti, 25mila l´anno: “È colpa della precarizzazione” (la Repubblica, MERCOLEDÌ, 22 NOVEMBRE 2006, Pagina 34 –