La Fai e gli «informali»

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Caduto il fascismo, che aveva colpito negli anarchici uno dei suoi irriducibili nemici, l’organizzazione libertaria poté riprendere il cammino sulla strada della libertà , dell’eliminazione dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, della emancipazione morale e materiale degli oppressi. Da quella data, la Federazione Anarchica Italiana non ha mai cessato di fare sentire la sua voce, anche pubblicando ininterrottamente il giornale Umanità  Nova, senza tentennamenti, senza ambiguità  e non ha mai cessato di lottare, a viso aperto, per raggiungere le proprie finalità . Contro l’autoritarismo, contro la delega, contro ogni forma di potere, per la presa di coscienza individuale e collettiva, per una società  più giusta e più umana. Principio fondamentale della sua azione e della sua presenza, la coerenza malatestiana fra i mezzi e i fini: lotta contro l’autorità  senza mezzi autoritari. Durante tutti questi anni, come negli ultimi tempi, non sono mancati gli attacchi portati alla Federazione Anarchica Italiana, sia da parte di un potere minacciato e delegittimato nei suoi presunti valori morali, sia da parte di impresentabili avanguardie (i cosiddetti “anarchici informali”), convinte di poter indicare, nel loro delirio di forza, potere e violenza, la strada da percorrere. Una strada fatta di violenza e potere non può portare che a una società  violenta e autoritaria. Del resto la pratica vigliacca e infamante di usare la sigla della Federazione Anarchica Italiana serve solo per generare confusione e aprire la strada alla repressione, ed è chiaro indice della miseria morale di questi presunti libertari. Se non della loro equivoca natura. Storicamente, la Federazione Anarchica Italiana non è mai stata né mai ha voluto essere avanguardia di nulla e di nessuno, non è mai stata né mai ha voluto essere “giudice” e boia ma ha sempre duramente combattuto chi pensava di rappresentare gli interessi del mondo degli sfruttati ergendosi a giudice e giustiziere. Anche recentemente, in questi ultimi anni, di fronte alle continue miserabili provocazioni di cui è stata oggetto, non ha mancato di fare sentire la sua voce ed esprimersi chiaramente al proposito. Così come riteniamo si debba continuare a fare. Commissione Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana


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