“Berlino aperta alle idee dell’Eliseo ma senza tornare sulla via dei debiti”
BERLINO -La Germania è pronta a discutere con Hollande le proposte di crescita francesi. Pronta a parlare di tutto con lui. E spera ancora che la Grecia resti nell’euro. Lo dice il ministro delle Finanze federale, Wolfgang Schaeuble, in questa intervista a Bild am Sonntag.
Signor ministro, il fiscal compact è sempre più discusso, il nuovo presidente francese Hollande lascia aperta la questione se il suo paese lo ratificherà . Che ne pensa?
«Hollande dice che bisogna fare di più per la crescita. Nessuno può avere obiezioni contro la crescita. Il fiscal compact crea, con il suo orientamento per la stabilità , una centrale premessa per una crescita continua, e questo aspetto non è messo in discussione dal nuovo presidente francese. In Europa negli ultimi anni e mesi abbiamo adottato molte misure per rafforzare la crescita. Se vengono nuove ulteriori idee dalla Francia per più crescita, sarebbe stupido respingerle a priori. Non ci si comporta così con un neoeletto presidente francese».
E allora cosa si aspetta dai prossimi due vertici europei, la settimana prossima e poi a giugno?
«La grande domanda è: cosa si può fare in più in Europa per stimolare una crescita continua e sostenibile? Tutti sono felici del fatto che la Francia voglia dare nuovi impulsi. Il governo federale è pronto a discutere di tutto. Quello che nessuno può desiderare sono fuochi di paglia per stimolare la congiuntura, che portano solo ad aumentare il debito e in futuro a un salato conto da pagare».
In Grecia l’euro rischia di fallire. E’ancora possibile impedire un’uscita della Grecia dall’unione monetaria?
«Naturalmente sì! Abbiamo concordato nei mesi scorsi con la Grecia un ampio programma di aiuti e riforme. Ora occorre che Atene rispetti i suoi impegni. Questo è il problema: nel Parlamento greco non c’è adesso una maggioranza per il programma di austerità . E il nuovo uomo forte, il radicale di sinistra Alexis Tsipras, definisce i risparmi una malattia e accusa la cancelliera di giocare a poker con la vita della gente».
Lei che cosa risponde?
«Io non ho intenzione di compiere ingerenza nella campagna elettorale greca. Posso solo dire che la via concordata finora con la Grecia può essere seguita con successo. Chi dice ai greci che non hanno bisogno di attenersi al programma di risanamento concordato mente al popolo ellenico».
Ma secondo i sondaggi sembra che la maggioranza dei greci si sia lasciata ingannare, non le sembra?
«Al tempo. Adesso aspettiamo il risultato delle nuove elezioni tra quattro settimane. E comunque ho visto un sondaggio che pronostica risultati diversi da quelli di cui voi parlate. Ma alcuni in Grecia credono che ci si possa sottrarre alle responsabilità perché tanto “quelli a Bruxelles” non possono permettersi nient’altro».
Cosa possiamo permetterci?
«La solidarietà europea non è una strada a senso unico. Se veramente qualcuno in Grecia lo crede, inganna brutalmente se stesso e i suoi elettori».
Quanto tempo hanno i leader politici greci per evitare un’insolvenza: giorni, settimane, mesi?
«La Grecia ha ricevuto con gli aiuti internazionali mezzi finanziari sufficienti per essere solvente oltre la metà dell’anno, senza doversi rivolgere ai mercati finanziari. Quanto prima si darà un governo capace di governare, tanto meglio sarà per il paese e per tutti. L’incertezza è il primo nemico».
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