Riforma Isee, Fand e Fish rompono gli indugi: in piazza contro il governo

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ROMA – Con la riforma dell’Isee alla quale stanno lavorando ministero del Lavoro e dell’Economia, “centinaia di migliaia di famiglie verranno escluse dall’accesso agevolato ai servizi e alle prestazioni” e sarà  “tagliato quel già  minimo sostegno economico che lo Stato riconosce in caso di invalidità  civile”. Le due maggiori federazioni che riuniscono le associazioni rappresentative delle persone con disabilità  alzano il livello della protesta contro il governo, sottolineando che a pagare il prezzo di questi provvedimenti sarebbero “ancora una volta” proprio le persone con disabilità  e le loro famiglie, e fissano per il prossimo 23 maggio una manifestazione nazionale di protesta a Roma. “Informare i cittadini e le organizzazioni dell’impegno civile, sollecitare un intervento del Parlamento, convincere lo stesso Governo della sciagura di cui potrebbe essere causa sono – si legge in una nota congiunta – le linee immediate di azione” che porteranno le federazioni alla protesta di piazza di mercoledì prossimo.

“In questi giorni – recita il comunicato firmato dai due presidente, Pagano (Fand) e Barbieri (Fish) il Ministero del Lavoro e quello dell’Economia stanno definendo il testo del decreto che interverrà  sull’Isee e i segnali sono tutt’altro che rassicuranti: il nuovo Isee sarà  gravemente svantaggioso per le famiglie in cui è presente una persona con disabilità  grave o un anziano non autosufficiente”. “Le misure in via di adozione prevedono, infatti – spiega la nota – di conteggiare come se fossero redditi anche gli aiuti monetari che lo Stato riconosce alle persone con disabilità  (assegni di cura, indennità  di accompagnamento, pensioni)”. “Le detrazioni previste per spese sanitarie e di assistenza – viene spiegato – non modificano l’impatto negativo dell’impianto: centinaia di migliaia di famiglie verranno escluse dall’accesso agevolato ai servizi e alle prestazioni. Una misura iniqua che colpisce i più deboli”. L’Isee, indicatore delle situazione economica equivalente, è lo strumento usato per stabilire il diritto all’accesso a molti servizi e prestazioni sociali e per fissare l’eventuale partecipazione alla spesa: si ricorre all’Isee per l’accesso agli asili nido, al trasporto e alle mense scolastiche, ai servizi per gli anziani e per i disabili, alle agevolazioni tariffarie su elettricità  e gas e molto altro”.

Fand e Fish fanno inoltre notare che “circolano insistentemente voci ancora più inquietanti rispetto all’applicazione futura dell’Isee: questo sarebbe applicato anche ai fini della concessione di pensioni e indennità  di accompagnamento riservate alle persone con grave disabilità  e ad ogni altra prestazione di sostegno all’autonomia personale”. “Un’ipotesi – affermano le due federazioni – gravissima e smaccatamente volta a tagliare quel già  minimo sostegno economico che lo Stato riconosce in caso di invalidità  civile: a pagarne il prezzo sarebbero, ancora una volta, le persone con disabilità  e le loro famiglie, un’ipotesi che le Federazioni delle persone con disabilità  respingono decisamente e con sdegno e che nessuna voce ufficiale del Governo ha finora smentito”. Da qui la decisione di proclamare lo “stato di mobilitazione” e di chiamare a raccolta gli aderenti in una manifestazione di piazza. (ska)

 

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