Gli «indignati» spagnoli processano i banchieri

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BARCELLONA – Cacerolada a oltranza ieri davanti alla sede principale di Caixabank a Barcellona. Oltre un centinaio di indignados (ai quali si sono uniti molti cittadini) si sono dati appuntamento davanti alla banca ieri mattina alle 8 e hanno cominciato a battere pentole e coperchi. Molti automobilisti che passavano per Avinguda Diagonal hanno dato man forte alla protesta, suonando i clacson. La torre che ospita la banca catalana (ribattezzata per l’occasione Mordor, come la torre del Signore degli Anelli) è stata circondata dai poliziotti, mentre i manifestanti preparavano il processo alla Caixa che si è svolto nel tardo pomeriggio. Alla sera invece assemblea sul da farsi (qualcuno proponeva di accamparsi davanti alla sede della banca). Il presidente di Caixabank, Isidro Fainé, era già  stato dichiarato colpevole di «ingannare migliaia di persone e accusato di fare affari anche con le armi e di finanziare illecitamente i partiti politici» nei giorni scorsi, nelle assemblee che si sono svolte a Plaà§a Catalunya, occupata (anche di notte) per tre giorni. Contrariamente a quanto accaduto a Madrid, a Barcellona il 15-M non è stato sgomberato ma «tollerato» anche la notte dalla generalidad. Centinaia di persone hanno animato la piazza giorno e notte, con gruppi di lavoro che hanno definito le iniziative dei prossimi giorni.
Il processo ai banchieri è stato uno degli show dei giorni scorsi. Martedì centinaia di persone hanno fatto il giro di diverse banche di Barcellona, gridando «colpevoli, colpevoli» e battendo pentole e coperchi. «Le banche rubano, il governo tace» è stato lo slogan più gettonato insieme a «banchieri ladroni restituite i milioni». Il processo alle banche è stato messo in scena da molti giovani ma anche da molti iaioflautas, i nonni del 15-M che già  nei mesi scorsi avevano scelto le banche per le loro azioni improvvisate. orsola casagrande


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