Aids, l’ultima frontiera gli Usa autorizzano la pillola “preventiva”
NEW YORK – Arriva la pillola “del giorno prima”, che previene l’Aids. Con una decisione sofferta, l’autorità sanitaria americana ha deciso di dare il via libera a un medicinale che riduce fortemente il rischio d’infezione Hiv. Uno degli esperti che hanno partecipato alla decisione l’ha definita «un’opportunità straordinaria per creare una svolta, invertire la tendenza di questa epidemia». La Food and Drug Administration (Fda) dopo anni di test si è convinta: il medicinale in questione, se preso regolarmente, abbatte in misura drastica le probabilità di diventare sieropositivi. Perciò la Fda lo raccomanda esplicitamente alle «categorie a rischio», elencandole così: «maschi omosessuali che cambiano spesso partner, in particolare se non usano preservativi; chiunque abbia rapporti con un partner già sieropositivo; prostituti e prostitute di ogni sesso».
Negli Stati Uniti una delle sotto-categorie più a rischio è la popolazione di giovani gay afroamericani. Il medicinale, che era già usato nei cocktail farmacologi per la cura dei sieropositivi, ed ora viene autorizzato anche a scopo preventivo, viene venduto negli Stati Uniti con il nome Truvada, prodotto dalla Gilead Sciences di Foster City (California). Gli esperti della Fda sottolineano che nuovi metodi di prevenzione sono necessari perché solo negli Stati Uniti si verificano 50.000 casi aggiuntivi d’infezione Hiv ogni anno. Il numero dei nuovi sieropositivi è praticamente invariato da vent’anni. Le campagne d’informazione, le raccomandazioni sull’uso dei preservativi, non hanno cambiato significativamente i comportamenti a rischio. L’infezione in molti casi continua ad essere «inconsapevole e involontaria», avviene cioè ad opera di sieropositivi che non sanno ancora di esserlo.
Il via libera della Fda per l’uso preventivo del Truvada ha una conseguenza importante: diventa più probabile che le compagnie assicurative debbano rimborsare almeno parzialmente questo medicinale, che può costare 14.000 dollari all’anno se preso regolarmente. Ma la decisione delle autorità sanitarie ha suscitato anche delle contro-reazioni polemiche. L’ong Aids Healthcare Foundation di Los Angeles ha protestato, denunciando il rischio che la “pillola del giorno prima” crei la pericolosa illusione che si possono avere rapporti sessuali sicuri anche senza preservativo.
In realtà nell’ambito dell’istruttoria che ha portato alla decisione della Fda, la società produttrice Gilead si è impegnata a finanziare nuove campagne d’informazione, a diffondere a tutti i pazienti curati con Truvada istruzioni sulla necessità di usare preservativi nonché di sottoporsi a regolari test di sieropositività .
Già oggi, essendo uno dei farmaci anti-Hiv più usati in America, Truvada frutta alla Gilead un fatturato di 3 miliardi di dollari all’anno. Ma gli oppositori sottolineano che il rischio maggiore riguarda la diffusione del medicinale preventivo in paesi poveri dell’Asia e dell’Africa, nonché in strati della popolazione americana sotto la soglia delle povertà . L’efficacia del farmaco si riduce sostanzialmente, se non viene preso tutti i giorni. Negli strati più poveri il rischio è che venga meno la regolarità , vuoi per i costi vuoi per disinformazione.
Il virologo Robert Grant della University of California San Francisco ha paragonato queste obiezioni alle resistenze che vi furono contro gli air bag sulle automobili negli anni Settanta: «Contrariamente a quel che temevano alcuni, non è diminuito l’uso delle cinture di sicurezza».
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