Terzo fallimento, niente governo ad Atene

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berlino – L’euro e l’eurozona possono sopravvivere anche senza la Grecia, dice il ministro delle Finanze federale Wolfgang Schaeuble, mentre Atene è ancora più nel caos dopo che il socialista Venizelos ha fallito ieri il terzo tentativo di formare un governo di unità  nazionale.
Per Schaeuble i contraccolpi di un’uscita della Grecia sarebbero minimi, accettabilissimi. Un avvertimento severo, il suo, lanciato da Berlino anche come risposta alle richieste italiane e francesi di accelerare sulla crescita, e a pochi giorni dalla prima visita del presidente eletto della Quinta Repubblica, Hollande. Senza esito l’appello del presidente dell’esecutivo europeo, Herman Van Rompuy, ai leader greci, perché «assicurino il rispetto degli impegni internazionali e un futuro europeo per il loro Paese». Il capo della sinistra radicale Syriza, Alexis Tsipras, ha ribadito l’indisponibilità  a coalizzarsi con socialisti e conservatori avvicinando nuove elezioni dopo quelle, inutili, di due domeniche fa.
Immediata la risposta dei mercati: nell’asta dei Btp lo spread con i Bund tedeschi è tornato saldamente sopra quota 400, toccando punte di 420-421 punti. Peggio ancora per i bonos spagnoli, il cui spread con i titoli sovrani federali è arrivato a 453. E l’agenzia di rating Fitch ha subito smentito i tedeschi: un’uscita di Atene dall’euro, ha fatto sapere, metterebbe a rischio il rating di Italia, Spagna e altri Paesi. Fatto più preoccupante, per i mercati e per i poteri politici in tutta l’Eurozona, è che l’avvertimento sia venuto non da falchi del governo Merkel, ma proprio da Schaeuble, considerato l’ultimo vero europeista nell’esecutivo. Certo, insistono i portavoce del ministro, ora il punto non è un piano B per Atene, bensì la sua salvezza. Minimizzazioni che non convincono. Le parole di Schaeuble nell’intervista alla Rheinische Zeitung (importante quotidiano regionale, quindi anche messaggio a casa agli elettori) sono chiarissime. «Negli ultimi due anni nell’eurozona abbiamo imparato molto, e costruito meccanismi di difesa. Il pericolo di contagio per altri Paesi (risultante dall’uscita di un Paese dall’eurozona, ndr) è divenuto molto ristretto, l’eurozona si è fatta molto più robusta e resistente». Subito hanno approvato le banche tedesche: «Potremmo sopportare e superare un’uscita della Grecia, sono d’accordo con il ministro», ha dichiarato il presidente del BdB, l’Unione delle banche tedesche, Michael Kenner. «Le conseguenze sarebbero limitate, ora siamo più preparati di due anni fa a sviluppi simili». Due giorni fa, il ministro degli Esteri, il liberale Guido Westerwelle, aveva minacciato di bloccare ogni nuovo aiuto Ue alla Grecia in assenza di un governo ateniese che continui la brutale austerità . Poi la cancelliera Merkel in persona ha avvertito che «non si parla assolutamente di alcun piano di crescita finanziato con nuovi debiti. Consolidamento, rigore e tagli restano priorità  irrinunciabili».


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