Merkel battuta, la Cdu perde un altro Land

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In discesa anche il principale alleato di frau Angela: i liberali della Fdp non superano l’8%. E soprattutto, insieme Cdu e Fdp non riescono a formare una maggioranza per il governo regionale: l’opposizione coalizzata ha i numeri per cambiare colore al secondo più piccolo Land della Germania. I socialisti della Spd sono al 30%, con i Verdi e il partito della minoranza linguistica danese superano il 51%. Bene anche il partito dei Pirati, impegnati sui «diritti digitali»: l’ultimo nato della vita politica tedesca raccoglie un confortante 8% di consensi e piazza i suoi primi consiglieri nel Land, come aveva già  fatto in precedenza nel Saarland in marzo e a Berlino lo scorso anno. Male invece la Linke: il partito delle sinistre si ferma al 2,2 (era al 6% nelle elezioni precedenti), sotto la soglia di sbarramento del 5%, e resta fuori dal parlamento del Land.
Insomma un brutto sogno elettorale per la signora Merkel, in attesa del più consistente incubo rappresentato, la settimana prossima, dalle elezioni nel Nord Reno-Westfalia. E’, quest’ultimo, il più popoloso Land tedesco, Angela e la sua koalition arriveranno all’appuntamento con le ossa abbastanza rotte, sia sotto il profilo regionale – l’emorragia di consensi locali è continua da parecchio tempo a questa parte – che sotto quello nazionale e europeo. Le politiche di rigore ad ogni costo professate e praticate dalla Germania a guida Merkel stanno ricevendo batoste più o meno sonore dentro e fuori i confini patrii. La vittoria di Hollande in Francia viene salutata come un’opportunità  di farla finita con il rigorismo depressivo della cancelliera, i terremoti greci non aiutano certo il governo che più di altri si è speso nella politica dei prestiti ma con giudizio e soprattutto per pagare i debiti più che per finanziare la ripresa.
La parola magica di Merkel, austerity, sta diventando un totem ingombrante per un numero sempre maggiore di governi in emorragia di consensi, e anche altre destre europee variamente intese – dalla destra-destra dello spagnolo Mariano Rajoy alla tecno-destra dell’eccellentissimo professor Mario Monti in Italia – cominciano a deflettere dalla rigorosa attuazione delle politiche del rigore.
Con queste premesse, il Nord Reno-Westfalia potrebbe diventare ben più di un ostacolo per la prosecuzione dell’esperienza di governo della cancelliera. A parte le legnate rimediate dalla «sua» Cdu, è particolarmente pronunciata l’evaporazione dell’alleato principale, la Fdp, che nel Saarland ha raggiunto a stento il 2%, nello Schleswig-Holstein si è fermato all’8%, come già  detto, e alle prossime elezioni federali del 2013 rischia di costituire la pietra al collo della cancelliera, invece che la sua ancora di salvezza per evitare un’altra grosse koalition – questa volta nel ruolo di spalla che fu dell’ex cancelliere Gerhard Schroeder dopo la sconfitta della sua Spd.


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