In arrivo il decreto sugli esodati sindacati: non salvi solo una parte

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ROMA – Elsa Fornero e i suoi collaboratori «non si presenteranno al tavolo con i sindacati con una proposta precostituita». Alla vigilia dell’incontro tra il ministro e Cgil, Cisl e Uil, le due parti fanno pretattica. Elsa Fornero non vuole scoprire le carte e fa sapere di voler attendere quali proposte intendono avanzare i sindacati sulla spinosa questione degli esodati. E’ noto infatti che il governo ha previsto un decreto per applicare a 65 mila persone le vecchie regole previdenziali in modo da evitare che rimangano senza pensione e senza ammortizzatori sociali. «Per gli altri – ha sempre detto Fornero -esamineremo le nuove situazioni mano a mano che si presenteranno». Una strategia che nei giorni scorsi ha incontrato l’opposizione del Pd: «Siamo contrari – ha detto l’ex ministro Cesare Damiano – a una logica dei due tempi in questo campo».
Contrari ai due tempi anche Cgil, Cisl e Uil che nei giorni scorsi hanno messo in guardia il ministro: «No a un decreto sugli esodati prima dell’incontro». Così il provvedimento ministeriale inizialmente previsto per oggi finirà  probabilmente per slittare ai prossimi giorni. La discussione di domani dovrà  partire dalla platea dei nuovi esodati che si aggiungono ai 65 mila già  individuati. Al di là  delle polemiche delle scorse settimane tra ministero, sindacati e Inps, la cifra realistica nei prossimi anni dovrebbe essere intorno ai 120 mila. Se per 65 mila persone il governo dovrà  trovare più di 400 mila euro, è immaginabile che serva poco meno di un miliardo per sanare tutte le altre situazioni. Cioè per tradurre in pratica la proposta che Cgil, Cisl e Uil presenteranno unitariamente al tavolo di domani con il ministro: «Applicare le vecchie norme previdenziali a tutti i lavoratori coinvolti negli accordi firmati prima del 31 dicembre 2011». Sembra una proposta semplice ma il suo costo dovrebbe appunto aggirarsi intorno al miliardo di euro perché si tratta di trovare la nuova copertura finanziaria per un provvedimento che modifica nuovamente la riforma delle pensioni.
Difficilmente dal tavolo di domani si uscirà  con una soluzione. La trattativa durerà  qualche tempo anche se i sindacati potrebbero considerare già  un successo il fatto di aver ottenuto il rinvio di qualche giorno del decreto sui 65 mila esodati certi. Un successo, se questo servisse a coinvolgere tutti gli altri nella stessa soluzione ipotizzata per i primi. «Il problema – dice Vera Lamonaca della Cgil – non è solo trovare la copertura ma soprattutto definire i criteri con cui includere o escludere lavoratori nell’elenco degli esodati. Per farlo è però necessario che l’Inps ci dia un quadro certo della situazione. Non è possibile affrontare argomenti come questi senza avere una solida base di riferimento». Ieri sera, a commento dei risultati elettorali, il leader del Pd, Pierluigi Bersani, ha annunciato che per il suo partito «risolvere il problema degli esodati è una questione irrinunciabile».


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