Prima i debiti, poi l’avviso di Equitalia si uccide a Napoli agente immobiliare
NAPOLI – Oppresso dai debiti si lancia dall’ottavo piano. Tragedia nel quartiere del Vomero a Napoli. Un agente immobiliare, padre di due figli di 9 e 14 anni, si è suicidato perché era angosciato dai problemi economici. Diego Peduto, 52 anni, ci aveva già provato lunedì scorso. A salvarlo i poliziotti allertati dalla moglie. Proprio agli agenti aveva confessato: «Ho problemi economici. Non ce la faccio più».
Gli agenti erano riusciti a farlo desistere. Peduto aveva rifiutato anche di farsi ricoverare in ospedale. Ieri pomeriggio però l’ansia per un futuro incerto l’hanno spinto a lanciarsi dal balcone di via Cilea.
La moglie non si dà pace per quanto avvenuto: «Non avevamo problemi. Io lavoro come insegnante, ho uno stipendio. Non capisco perché l’ha fatto. Da dieci giorni era strano. Angosciato, non so perché». La donna non parla di cartelle esattoriali, ma vicini e conoscenti raccontano di un avviso, forse firmato Equitalia, che gli sarebbe arrivato alcuni giorni fa. Probabilmente uno dei tanti che vengono spediti a campione alle famiglie. Nessuna conferma dalla moglie alla polizia: «Non ne so niente». Anche se ha confermato che l’uomo doveva spedire con urgenza una documentazione.
Resta la tragedia di un imprenditore che si toglie la vita. Eppure, c’è chi non si dà pace in queste ore, questa morte poteva essere evitata: i segnali c’erano stati.
Peduto era titolare di un’agenzia immobiliare in piazza Medaglie d’oro. Lunedì, in compagnia della moglie, si era recato in un discount a San Sebastiano al Vesuvio, per fare la spesa. Qui, però, aveva salutato la donna affermando di avere urgenza di rientrare in città . Al ritorno a casa, non avendolo trovato, la donna aveva dato l’allarme alla polizia. Quando gli agenti erano giunti in via Catullo, l’imprenditore era sul costone della collina di Posillipo proteso verso il vuoto, con gli occhi chiusi. Dopo un lungo colloquio, nel quale gli agenti gli avevano ricordato i figli, Peduto aveva accettato di farsi accompagnare all’ospedale San Giovanni Bosco. Qui aveva rifiutato il ricovero ed era rientrato a casa.
Ieri, poco dopo le 14, non ha avuto più esitazioni. L’imprenditore si è lanciato dal balcone. Otto piani. Un volo senza scampo.
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