Cgil prepara lo sciopero generale Camusso: disagio insopportabile
ROMA – La Cgil si prepara allo sciopero generale: lo ha detto senza troppi giri di parole Susanna Camusso partecipando al corteo che il suo sindacato ha organizzato a Roma a livello regionale. Ieri nel Lazio la Cgil si è fermata per quattro ore, mettendo a segno un’altra tappa della mobilitazione organizzata su tutto il territorio. Ma sembra inevitabile che lo scontro sul lavoro, sul precariato e le politiche per la crescita s’inasprisca ulteriormente. «Continuiamo a lavorare per preparare quello sciopero generale che faremo» ha detto la sua leader. «Non aver fatto interventi equi e a favore della crescita sta determinando una situazione sociale insopportabile».
Per la Camusso la riforma Fornero non va perché «non crea neanche un posto», «non regge» né sul contrasto alla precarietà , né sull’estensione degli ammortizzatori sociali. Quanto all’articolo 18 «la partita è aperta» e le norme vanno difese «dall’offensiva di Confindustria».
La decisione dunque è presa, ora si tratta solo di capire quando e con chi mettere in atto lo sciopero. Resta da definire la data, anche se i giorni più probabili sono gli ultimi di maggio, ma prima di passare ai dettagli bisogna affrontare la discussione con la Cisl (che ha vinto le elezioni per le Rsa negli stabilimenti Fiat della Sevel di Val di Sangro e Melfi, dalle quali la Fiom era esclusa) e con la Uil. La Cgil le vorrebbe al suo fianco, ma sull’idea dello sciopero generale i due sindacati sono decisamente più cauti. Cisl soprattutto: «I problemi sono molti e non si può fare uno sciopero generale al giorno – ha commentato Raffaele Bonanni – dico a Cgil e Uil: facciamo una proposta di iniziativa insieme, un sabato delle prossime settimane, sulla vicenda fiscale e su come risalire da questa vicenda che schiaccia il Meridione, il Paese e i giovani». Qualche apertura in più arriva dalla Uil, che sulla necessità di una mobilitazione generale si era già espressa ai primi di aprile: il sindacato di Angeletti non esclude la possibilità di uno sciopero su fisco e lavoro, ma vuole arrivarci per gradi.
Camusso, Bonanni e Angeletti nei prossimi giorni dovranno comunque affrontare la questione: la data dell’incontro ufficiale ancora non c’è, ma in realtà i tre leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil s’incontreranno già martedì prossimo ad un’iniziativa organizzata di Confindustria sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Uno spiraglio – se non altro di discussione – sembra invece aprirsi sulla questione degli esodati. Il ministro Elsa Fornero, attraverso una lettera inviata a Cgil, Cisl, Uil e Ugl ha convocato i sindacati, pur senza fissare la data. Precisando che la soluzione andrà cercata «in un quadro di compatibilità finanziaria», il ministro si augura che possano essere evitate «incresciose incomprensioni». I dubbi, precisa «sono stati determinati in buona misura dalla confusione tra platee ben distinte»: quella dei «salvaguardati» e quella «del tutto diversa, dei lavoratori, per i quali, in base ad accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011, fosse previsto, al termine di un percorso di fruizione di strumenti di integrazione reddituale, l’accesso al trattamento pensionistico». Per questi il governo sta pensando a «specifici interventi»: non escluso quello di «offrire nuove opportunità occupazionali in funzione dell’auspicata ripresa».
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