L’India lancia il suo “China Killer” un missile in grado di colpire Pechino
BANGKOK – Con la quinta generazione di missili a lunga gittata dedicati al dio del fuoco Agni, l’India è entrata ufficialmente nel temibile ed elitario Club dei 5000. È il numero di chilometri che il “China killer”, il killer della Cina, come lo hanno ribattezzato i giornali indiani, ha raggiunto ieri mattina in una manciata di minuti, viaggiando a 7000 metri al secondo.
Il nomignolo è dovuto al fatto che per la prima volta New Delhi ha dimostrato di poter raggiungere virtualmente Pechino o Shanghai con una testata nucleare da una tonnellata, piazzata dentro un razzo lungo 17 metri, totalmente progettato e costruito con tecnologia indigena. Da qui il tripudio nella base di lancio dell’isola di Wheeler al largo delle coste dell’Orissa e le parole di orgoglio del primo ministro Manmohan Singh, che ha definito China killer una «pietra miliare» nella ricerca «della sicurezza e nella preparazione a esplorare le frontiere della Scienza».
Il riuscito esperimento indiano arriva all’indomani del fiasco di un analogo e contestato tentativo della Corea del Nord, che ha cercato inutilmente di far entrare in orbita un missile a capacità atomica. Ma per freddare gli entusiasmi di Delhi, il governo cinese ha affidato alla tv di Stato delle contestazioni tecniche su Agni V, e a una rivista del regime un commento caustico, dove nella sostanza si consiglia all’India di abbassare la cresta. La Cina possiede infatti più del doppio delle testate nucleari indiane, che sono «appena» un centinaio. Inoltre il suo Donfeng (razzo nucleare dal poetico nome di Vento dell’Est) può volare per ben 11.500 km, e raggiungere in un soffio ogni città e villaggio dell’Asia, Europa orientale compresa.
L’editoriale del Global Times di Pechino scrive che l’India «non deve sopravvalutare la sua forza». «Anche se i suoi missili potessero colpire la maggior parte delle nostre regioni – aggiunge – la potenza nucleare cinese è maggiore e l’India non ha speranze in un futuro prevedibile di vincere la corsa agli armamenti».
A ricordare che il clima non è più comunque quello del 1962, quando i due colossi vicini entrarono in una guerra convenzionale per una fetta dell’Himalaya, un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che India e Cina «non sono rivali ma partner in cooperazione». Quanto all’effettiva minaccia atomica costituita dal China killer, la CCTV, dati alla mano, ha spiegato che il nuovo missile ha problemi al sistema di guida e un peso eccessivo (50 tonnellate) per essere lanciato da una base mobile, rendendolo «vulnerabile a un contrattacco».
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