I diamanti di Rosy e il dossieraggio contro Maroni
Francesco Belsito ha «confessato» al settimanale Panorama di avere ingaggiato degli investigatori privati per incastrare i presunti «puri» che nel Carroccio gli stavano facendo la guerra. Belsito da gennaio avrebbe tentato di raccogliere informazioni su Roberto Maroni sguinzagliando degli 007 genovesi con il compito di scoprire qualcosa di sporco negli affari e nelle amicizie dell’ex ministro degli Interni. Una attività di dossieraggio che però al momento non risulta ai pm che stanno indagando su tutta la vicenda della Lega e che hanno già perquisito e sequestrato tutto il materiale nelle mani di Belsito. Presto sentiranno l’ex tesoriere.
Dal dossier, inoltre, non emergerebbe niente di clamoroso a carico di Roberto Maroni. Gli agenti assoldati da Belsito avrebbero seguito una «pista nautica». Speravano di scoprire affari opachi dietro la passione per la vela di Maroni. In particolare avevano individuato tre natanti che sarebbero riconducibili all’ex ministro: due motoscafi e un catamarano che sarebbe stato intestato a una società di un prestanome. Un motoscafo invece sarebbe stato trasferito a Portorose in Slovenia. Si tratta però di ipotesi piuttosto fumose che al momento non hanno nessuno riscontro. La notizia dell’esistenza di un dossier, anzi, ha fornito a Maroni l’ennesima occasione per rilanciare la sua campagna di pulizia contro i suoi nemici ed ex colleghi di partito.
Per ora è proprio Maroni il primo a dare peso al dossier che rivela semmai l’aggressività della faida interna che si combatteva nel Carroccio ben prima delle inchieste della magistratura. «E’ incredibile che l’ex ministro degli Interni sia stato oggetto di attività di dossieraggio – ha detto ieri – e non è un tentato dossieraggio, è un dossier che io ho visto. Mi sembra molto grave. Sembra che sia stato pagato con i soldi della Lega e questa è la cosa più grave. Io sono stato accusato di fare dossier e complotti ma invece emerge che è il contrario». E ancora su facebook: «Pretendo di sapere se davvero qualcuno all’interno della Lega mi ha spiato. E, accertate le responsabilità , i colpevoli dovranno essere cacciati. A tutti i livelli». Quanto ai contenuti del dossier, è lo stesso Maroni a definirli «ridicoli». Sarebbero pieni di «cose inventate e inverosimili», come la barca a Portorose in Slovenia che invece sarebbe stata ormeggiata a Porto Rosa, in Sicilia.
L’unica notizia certa, invece, viene dalle procure. I pm hanno accertato che Rosi Mauro e Piergiorgio Stiffoni hanno aperto due conti correnti lo scorso gennaio per acquistare 300 mila euro in diamanti (200 mila per Stiffoni e 100 mila per Rosi Mauro). I magistrati hanno acquisito gli atti di consegna con tanto di firme personali dei due parlamentari leghisti. Resta solo da chiarire se i soldi usati fossero quelli del partito.
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