Israele deporta attivisti italiani

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Dopo gli spintoni dei soldati a un gruppo di attivisti internazionali, costata ad una cooperante di “Un Ponte per…” una brutta caduta e la frattura di una spalla, le autorità  israeliane hanno deciso ieri di deportare Marco e Giorgio, due italiani che erano stati arrestati a Hebron assieme ad altre 10 persone. Entrambi sono accusati «di partecipazione a manifestazione illegale». Ma diversi testimoni negano che mercoledì fosse in corso una manifestazione quando sono intervenuti i militari. Il gruppo di attivisti, aggiungono i testimoni, è stato caricato quando ha chiesto che venisse rilasciato un loro compagno palestinese, Abdallah Abu Rahma, tra gli organizzatori della Conferenza sulla lotta popolare, fermato poco prima dai soldati.
L’atteggiamento delle autorità  israeliane verso gli attivisti internazionali si è ulteriormente irrigidito negli ultimi giorni in vista dell’arrivo all’aeroporto di Tel Aviv, previsto domenica prossima, di centinaia di partecipanti all’iniziativa «Benvenuti in Palestina», che intendono recarsi in varie località  nella Cisgiordania occupata. Israele ha avvertito che verranno bloccati e subito espulsi.


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