Il referendum sulla cannabis a Rasquera
Gli abitanti del paesino spagnolo di Rasquera, che ha meno di mille residenti e si trova circa 140 km a sudovest di Barcellona, hanno approvato con un referendum tenutosi martedì scorso un piano per affittare un campo di proprietà del comune a un’associazione che promuove l’uso della cannabis. Il piano era già stato approvato dal consiglio comunale a fine febbraio con 4 voti a favore e tre contrari, e ha lo scopo dichiarato di creare posti di lavoro e trovare soldi per ripagare i debiti del comune. Dopo molte proteste da parte di alcuni residenti e dei partiti di opposizione, il consiglio comunale aveva deciso di indire un referendum tra i cittadini sul tema.
Il campo ha un’estensione di circa 7 ettari, o 70.000 metri quadrati. La notizia ha ricevuto grande attenzione dai media internazionali, che hanno inviato diversi giornalisti nel paesino per scrivere del referendum e del progetto. Il referendum tra gli 804 aventi diritto poneva la domanda “Siete d’accordo con il piano anticrisi approvato dal municipio di Rasquera il 29 febbraio?” I ‘sì’ hanno vinto con il 56,3 per cento dei voti, un risultato che il sindaco Bernat Pellisa, 38 anni, che appartiene al partito Sinistra Repubblicana della Catalogna (un piccolo partito indipendentista catalano) ha definito “magnifico”.
In Spagna il consumo di cannabis è permesso, mentre ne è vietata la vendita. Il piccolo paese di Rasquera è stato colpito dalla crisi come molte altre amministrazioni locali spagnole, tanto da aver accumulato circa 1,3 milioni di euro di debiti. Il sindaco Pellisa è un forte sostenitore del piano per affittare il campo alla Asociacià³n Barcelonesa Cannà¡bica de Autoconsumo (ABCDA), un’associazione senza scopo di lucro che promuove la creazione di club privati, aperti ai maggiori di 21 anni, dove poter consumare cannabis per scopi terapeutici o ricreativi. Secondo il governo comunale, l’affitto sarà accordato a circa 650.000 euro l’anno, una cifra di oltre dieci volte superiore ai prezzi di mercato, e nel paese sarà creata una quarantina di posti di lavoro, per la maggior parte collegati al raccolto della pianta.
Il risultato della votazione, nonostante i toni entusiasti del sindaco, non ha raggiunto quel 75 per cento dei voti favorevoli che Pellisa aveva annunciato come necessari per andare avanti con il progetto. Il sindaco aveva anche annunciato che avrebbe presentato le dimissioni, se i ‘sì’ fossero stati meno dei tre quarti dei voti: alcune ore dopo il voto Pellisa ha detto che si dimetterà , anche se non subito, ma il progetto per la coltivazione della cannabis a Rasquera andrà avanti.
foto: ALFREDO ESTRELLA/AFP/Getty Images
Related Articles
Monsignor Galantino: «Oggi la politica è solo un puzzle di ambizioni»
Cei. Il testo dell’intervento al convegno sulla figura di De Gasperi sulla scia della recente intervista rilasciata a «Famiglia cristiana»
Il Grande Fratello dei bambini boom di telecamere all’asilo per controllare figli e maestre
I genitori: “Sistema anti-abusi, così vediamo cosa fanno”
«Testimonianza preziosa Ora non resti inascoltata»
Il sindaco: ha riacceso i riflettori su un problema sociale
Una visita «storica». Un segnale importante per la città . Una speranza per un’emergenza senza fine. La visita del presidente Giorgio Napolitano riporta per un giorno al centro del dibattito politico (ed elettorale) la questione delle carceri.