Si infiamma il derby Italia-Spagna Rajoy: “Più cauti nei giudizi su di noi”

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MILANO – Volano gli stracci nel derby mediterraneo degli spread, con Spagnae Italia ai ferri corti per evitare il ruolo di pecora nera dell’Eurozona. A dar fuoco alle polveri della polemica era stato un paio di settimane fa Mario Monti, esprimendo da Cernobbio «fortissima preoccupazione per i conti della Spagna». Le diplomazie hanno provatoa correggere il tiro, ma senza successo. E da allora è battaglia quotidiana tra i due paesi per stabilire chi è il grande malato della Ue.

«La retromarcia dell’Italia sulla riforma del lavoro sta creando enorme ansia», ha buttato lì martedì scorso Miguel Angel Fernandez Ordonez, il governatore della Banca di Spagna mentre i tassi sui Bonos iberici tornavano oltre la soglia d’allarme del 6%. Accusa cui ieri ha reagito a stretto giro di posta la contraerea tricolore: «Sul nuovo rialzo della spread incidono due cose fondamentali che si chiamano Germania e Spagna» ha detto il ministro all’economia Corrado Passera mentre Maria Cannata, direttore del debito pubblico italiano presso il Tesoro ha messo i puntini sulle “i” ribadendo che le turbolenze sui mercati «sono legate alla situazione a Madrid» mentre l’Italia, à§a va sans dire, «nonè un grande problema dopo le misure sostanziose che hanno dimostrato la serietà  del paese».

Parole che pesano come pietre in un mercato dove i due paesi sono in diretta concorrenza per riuscire a collocare il loro debito.

La storia delle frizioni tra le due sponde del Mediterraneo – con tutti gli spigoli focosi dei caratteri latini – non è questione di oggi. L’ultima puntata del tormentone risaliva al 2007 quando un rampantissimo Josè Luiz Rodriguez Zapatero, in piena trance agonistica da boom immobiliare, ha annunciato il sorpasso della Spagna sull’Italia nella classifica della ricchezza pro-capite, mandando su tutte le furie il suo omologo Romano Prodi. Oggi i tempi sono cambiati. E invece che litigare su chi è più ricco ci si accontenta di stabilire chi è meno povero e ha lo spread più basso. In una “partita sporca” – come l’ha definita ieri “El mundo” – in cui gli squali della speculazione vanno a nozze martellando Bonos e Btp. Ieri Mario Monti ha provato a mettere l’elmetto da pompiere per spegnere le polemiche. Il premier tricolore si è affrettato a smentire le ennesime indiscrezioni che gli attribuivano nuove critiche ai cugini iberici.

Il primo ministro madrileno Mariano Rajoy, invece, alle prese con la terza finanziaria in cento giorni di governo, ha fatto un appello (condito da un pizzico di polemica) all’unità : «Abbiamo tutti problemi, noi lavoriamo per risolvere i nostri e aiutare la zona euro, ci aspettiamo che gli altri facciano la stessa cosa, che siano prudenti nelle loro affermazioni». Il resto alla prossima puntata.


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