La crisi fa levitare la sinistra

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Berlino e Bruxelles temono che i conservatori di Nuova Democrazia di Samaras e i socialisti del Pasok di Venizelos non solo non avranno una maggioranza solida, ma anche con il premio di 50 seggi su 300 per il primo partito la loro possibile maggioranza non potrà  andare molto lontano. 
A spaventare ancora di più i mercati è però soprattutto la stabilità  delle intenzioni di voto alle sinistre, che sommate tra loro arriverebbero al 20%. L’ultimo sondaggio della Gpo pubblicato ieri vede Nuova Democrazia prima con solo il 18,2% e i socialisti di Pasok con il 14,2%. Dunque bipartitismo addio: a sinistra, il Kke prenderebbe l’8%, Syriza il 6,2% e Sinistra Democratica il 5,9%. A destra invece 7% per i «Greci Indipendenti» del conservatore Kammenos, l’estrema destra di Laos al 4%, i neofascisti di Xrisi Avghi il 3,10% e la conservatrice Alleanza Democratica il 2,50%. La Gpo però non entra nei dettagli della correzione di voto dovuta al 30% di indecisi e astenuti. Forse perché la correzione favorisce di più le sinistre. 
Papariga, Tsipras e Koubelis, i leader del Kke, di Syriza e della Sinistra Democratica, sono d’accordo su una cosa: le elezioni saranno le più difficili dalla caduta della dittatura e tra le più difficili dalla fine della seconda guerra mondiale e la guerra civile, quando per quasi vent’anni votare a sinistra era a rischio, quasi un pericolo fisico per il cittadino. Sono cambiate oggi le cose? «Non posso capire perché devo andare via dall’ospedale con venti punti in testa», ha detto il presidente dell’Unione dei Fotoreporter di Grecia Marios Lolos, vivo per miracolo dopo complicate operazioni chirurgiche dovute alla furia della polizia. Lolos e altri giornalisti sono stati aggrediti barbaramente dalla polizia la sera del 6 aprile durante la manifestazione a Syntagma dopo il funerale del pensionato suicida di 77 anni Xristoulas. 
Se le continue e immotivate violenze della polizia continueranno, nei prossimi giorni sarà  molto difficile sostenere che la gente andrà  a votare liberamente. Già  il sistema dei media, controllato quasi interamente dagli imprenditori che sostengono i due partiti dei Memorandum, ha cominciato a esercitare ogni pressione e ricatto possibile contro «chi vuole distruggere il paese», tra le sinistre e le destre populiste. E i picchiatori neofascisti di Xrisi Avghi possono pestare liberamente e a volte con la protezione della polizia i pakistani o indiani nei quartieri poveri di Atene e vogliono garantirsi seggi nel nuovo parlamento. Mentre lo sceriffo socialista Chrisoxoidis gli fa concorrenza da destra, cercando di guadagnare il voto xenofobo con i suoi campi di concentramento per 27mila immigrati e il voto clientelare per il Pasok con le ondate di nuove assunzioni di poliziotti al ministero della Protezione del Cittadino. 
Che farà  la gente che ha riempito per mesi le piazze, ha occupato ministeri, agenzie delle entrate fiscali, sedi di comuni, università  e si era auto-organizzata per non pagare i pedaggi, le super tasse sugli immobili e a distribuire patate, olio e altri generi alimentari senza intermediari? In larga parte andrà  a votare per i partiti di sinistra e quelli contro i Memorandum. 
Il vero problema resta il 30% dei greci che ancora si ostina a non dichiararsi nei sondaggi. Nuova Democrazia vuole la maggioranza assoluta e Pasok la stabilità  del governo. Entrambi cercano di ricattare con la paura questo terzo dell’elettorato. Tutti sanno però che l’astensione equivale a un doppio voto per i partiti di Memorandum, perché non solo sottrae voti ai partiti contro Papadimos e la troika ma anche perché permetterà  un maggior numero di deputati pro Memorandum grazie alle trappole del sistema elettorale. Anche anarchici di vecchio e nuovo conio hanno cominciato a capire che dopo tante lotte il voto è una vera spada di Damocle sulla resistenza della gente e dei movimenti. 
La campagna elettorale sarà  difficile anche per i fascisti, come si è visto dalla pioggia di yogurt e uova nella trasmissione di una tv dell’Epiro che aveva fatto lo sbaglio di ospitare un rappresentante di Xrisi Avghi nel suo studio. 
Tempi difficili però anche per i candidati conservatori e socialisti. Di che si può lamentare oggi il ministro dell’Ambiente ed ex ministro delle Finanze Papakonstantinou che «non posso andare fuori a prendere un caffè con mia moglie, ho la gente che mi grida traditore». Lui ha firmato il primo Memorandum e ha ancora i soldi per andare in una caffetteria. Un privilegio che tanta gente si è già  scordata da tempo.


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