Più di cento milioni salveranno Pompei?

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Quasi metà  governo arriva stamattina a Napoli per siglare in prefettura il protocollo di legalità  che verrà  applicato agli investimenti per il sito archeologico di Pompei. Dei 105 milioni di euro, fondi europei Poin stanziati da Bruxelles, circa 6 milioni verranno messi a bando subito, l’apertura dei cantieri è prevista per ottobre (durata lavori, almeno tre anni). Si tratta dei primi 5 progetti di cui oggi verranno dati maggiori dettagli, probabilmente riguarderanno la messa in sicurezza idrogeologica delle Regiones III e IX, l’area del terrapieno alle spalle di via dell’Abbondanza (quella dove si sono verificati i maggiori crolli, soprattutto dopo forti piogge), il restauro di alcune domus tra cui la Casa dei Dioscuri. A fornire chiarimenti ci saranno i ministri dell’interno Annamaria Cancellieri, dei beni culturali Lorenzo Ornaghi, della coesione territoriale Fabrizio Barca, dell’istruzione Francesco Profumo, più il governatore della Campania, il presidente della Provincia e il sindaco di Napoli con il collega di Pompei. Alle 12 arriverà  anche il presidente del consiglio, Mario Monti. Ad attenderlo troverà  il presidio di precari, studenti e lavoratori.
Il governo ha deciso che a sovraintendere all’impiego dei fondi europei ci sarà  il prefetto Fernando Guida, prelevato dall’ufficio del ministero degli interni che si occupa dello scioglimento dei consigli comunali condizionati dalla criminalità , coadiuvato da una task force composta dal personale dei diversi dicasteri coinvolti. Da giorni si ripete, infatti, che la priorità  è lasciare la camorra fuori dagli appalti. Alla procura di Torre Annunziata, però, ci sono ancora i fascicoli relativi alla cricca che ruotava intorno alla Protezione civile, subentrata negli scavi grazie al commissariamento voluto dall’allora ministro Sandro Bondi. «Il controllo di legalità  è importante – sottolinea Andrea Lanzetta, Fenealm Uil – ma bisogna anche vigilare sulla corruzione, eliminare le gare al massimo ribasso e assicurare tempi certi agli investimenti». Ieri, durante il question time, Ornaghi ha spiegato che le gare saranno effettuate in via telematica, le linee di intervento sono quelle previste dal programma scientifico approvato dal Consiglio superiore dei beni culturali. Tra le iniziative, un elenco di attività  da finanziare anche attraverso sponsor privati con procedura semplificata. Infine, l’avvio di un dibattito scientifico. Già  in cantiere i lavori per porre rimedio agli ultimi crolli, avvenuti alla domus della Venere in Conchiglia e al tempio di Giove. La scelta di sottolineare il ruolo del prefetto Guida non piace però alla Uilbac: «La decisione del presidente Monti di tenere la conferenza stampa di presentazione del Piano Pompei a Napoli è errata, poiché è del tutto singolare che un finanziamento della Comunità  europea sul sito più importante non solo del nostro paese non si tenga all’interno degli scavi ma presso la Prefettura».
La compagine di governo arriva con gli scavi in piena agitazione: assemblee sindacali erano state programmate da questa settimana fino alle vacanze di Pasqua. «Visti i segnali positivi arrivati dal Mibac – spiega Gaetano Placido, coordinatore del comparto ministeri della Cgil – probabilmente sospenderemo le proteste per le festività ». Il sito negli ultimi due anni ha fatto registrare oltre 2.3 milioni di visitatori, quasi 20 milioni di incasso. Un flusso imponente a cui ha fatto fronte il personale di vigilanza: 142 custodi, sotto organico per il 50%, distribuiti su un’area di 27.556 metri quadrati. Per curare affreschi e mosaici ci sono quattro operai e quattro restauratori, che si occupano dei pezzi in deposito. La manutenzione la fanno le ditte edili con appalti esterni. «I custodi non percepiscono lo straordinario per le aperture nei giorni festivi da due anni. Se le commutassero in riposi compensativi gli scavi dovrebbero chiudere – prosegue Placido -. Siamo favorevoli al controllo di legalità , naturalmente, ma non alla marginalizzazione della soprintendenza. Abbiamo già  visto, durante il periodo del commissariamento straordinario, come figure politiche del centrodestra hanno gestito certe operazioni, finite poi sotto inchiesta. Per questo deve finire la fase emergenziale, il ministero e la soprintendenza devono conservare la loro centralità ».


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