La Cgil in parrocchia contro i licenziamenti Bagnasco: c’è vicinanza

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Lo annuncia il presidente Renato Schifani che si impegna a garantire un iter breve all’esame del disegno di legge che contiene anche la contestata revisione dell’art.18 sui licenziamenti. «Noi siamo pronti a lavorare giorno a notte, una volta che la maggioranza avrà  trovato una sintesi. Se fosse così, in 30, 40 giorni saremmo in condizioni di consegnarlo alla Camera, a metà  maggio» ha spiegato a «SkyTg24». Confermando indirettamente che il testo — limato e approvato dall’esecutivo pare senza sostanziali variazioni — verrà  esaminato prima a Palazzo Madama e poi a Montecitorio. Già  domani è fissato un incontro tra Monti e il ministro Fornero. Il premier valuterà  se apportare modifiche o depositare il testo già  prima di Pasqua. «Tifo Fornero e la incoraggio a sforzarsi di trovare una soluzione accettabile non solo con i sindacati, ma in Europa» ha aggiunto Schifani, auspicando che, con un accordo tra le forze di maggioranza «si smini la preoccupazione sulla corsa ai licenziamenti».
E proprio su questo delicato punto è intervenuto il cardinale Angelo Bagnasco: «Confido che ci sarà  un ulteriore approfondimento per arrivare a soluzioni migliori e il più possibile condivise». Secondo il presidente della Cei «si tratta di questioni delicate, da trattare con serenità  di intelligenza, di animo. Perché al di sopra di tutto c’è il bene del paese e quindi di tutti coloro che fanno il bene del paese, attraverso il lavoro e non solo». Anche il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, ha dichiarato che sul mercato del lavoro «c’è la necessità  di una riforma condivisa il più presto possibile».
Intanto ieri, domenica delle Palme, la Cgil ha manifestato contro le modifiche all’art.18 proprio davanti a chiese e parrocchie in tutta Italia, offrendo ramoscelli d’ulivo e volantini sui «licenziamenti facili». A Roma sit in davanti a Santa Maria Maggiore, Santa Croce in Gerusalemme e alla Basilica di San Paolo. Lo slogan «il lavoro non è una merce» richiamava esplicitamente le parole del presidente della commissione Cei per il lavoro, monsignor Giancarlo Maria Bregantini («il lavoratore non è una merce»). Sul «gemellaggio» scelto dal sindacato della Camusso il cardinale Bagnasco ha detto che «questo riconoscimento di vicinanza, disinteressata, fraterna e pastorale ci incoraggia e ci stimola ulteriormente a continuare su questa strada». Spiega il segretario Cgil Lazio Claudio Di Berardino: «Se con la Chiesa ci troviamo insieme nel difendere questi diritti, ben venga».


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