“Pedinati dalla polizia attraverso i cellulari”
NEW YORK – Nel manuale del bravo poliziotto dell’Iowa City Police Department l’avvertimento è messo nero su bianco: «Non menzionate mai alla gente o ai media l’utilizzo dei cellulari per localizzare i sospetti». E no: al cittadino non far sapere che la polizia ti spia nel telefonino. Ma se la stessa polizia si preoccupa dell’avvertenza non sarà perché la pratica è illegale?
Un nuovo fantasma si aggira dal Nuovo o Vecchio Mondo: l’iNtercettazione. Le intercettazioni lo sappiamo tutti che cosa sono: gli ascolti e le registrazioni autorizzate dalla magistratura. Le “iNtercettazioni” – con tanto di “i” interattivo iniziale – sono invece le intercettazioni ai tempi dell’iPhone. Quanti telefonini ci sono nel mondo non lo sa bene nessuno ma certo è che su 7 miliardi di abitanti nel 2011 c’erano 6 miliardi di abbonamenti: stupisce quindi che un altro prezioso vademecum per questurini definisca il cellulare «il biografo virtuale delle nostre attività quotidiane»?
Le oltre cinquemila pagine di rapporto che raccolgono i dati di 250 polizie di tutta l’America sostengono che i Police Department pedinano telefonicamente senza nessun permesso. I numeri raccolti dall’American Civil Liberties Union e rilanciati dal New York Times sono impressionanti. Ma il trend non è solo americano. Il Telegraph sostiene che il governo inglese vuole monitorare non solo telefonate ma anche email: una bella idea che poteva nascere solo nella patria del Grande Fratello di George Orwell – e delle segreterie telefoniche violate dai reporter senza scrupoli di Rupert Murdoch.
Il boom delle iNtercettazioni è ormai una pratica così ricorrente negli Usa da essere diventata un altro affare per le solite compagnie. Che hanno subito approntato il loro bel tariffario: dalle poche centinaia di dollari per localizzare un telefonino ai 2200 dollari per un’intera trascrizione. Ma in tempi di crisi c’è pure chi per risparmiare ha pensato di dotarsi degli impanti necessari. Laggiù nell’Arizona gli agenti della cittadina di Gilbert anno speso 240.000 dollari per trasformare il loro ufficetto in una piccola Echelon: il Grande Orecchio virtuale nato guarda caso proprio grazie all’accordo principale di Stati Uniti e Gran Bretagna.
Come spesso accade in questi casi la proliferazione degli spioni è dovuta al vuoto legislativo. In teoria sarebbe vietato “ascoltare” senza il permesso del giudice: ma localizzare un telefono per inseguire un malfattore? I difensori della privacy sostengono che sarebbe la stessa cosa. Ma è dal 1928 che The Supremes legiferano sull’argomento. Erano i tempi del proibizionismo e un trafficante di alcol fu condannato perché l’intercettazione non fu ritenuta una invasione “fisica” protetta quindi dal Quarto Emendamento: «I cavi del telefono fanno parte del suo appartamento quanto le autostrade su cui corrono… ». E pensare che oggi un trafficante di coca è sfuggito al carcere a vita perché la Corte ha sostenuto che inseguirlo col Gps senza permesso del giudice era illegale. Il Gps no e il telefonino sì? Il dibattito continua: restate in ascolto.
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