I sindacati (uniti) in piazza «Niente sconti sugli esodati»

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Il nodo principale è quello degli esodati, termine tecnico per definire una situazione drammatica: sono quelle persone che al momento sono rimaste senza stipendio, perché hanno lasciato il lavoro dopo una crisi aziendale, e senza pensione, perché nel frattempo è arrivata la riforma Fornero a spostare più avanti l’età  minima per ritirarsi. Prima di decidere cosa fare bisogna sapere esattamente quanti sono, in modo da capire quanto costerebbe intervenire. Ma al momento una cifra ufficiale non c’è. Proprio ieri il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua ha detto durante un’audizione in Parlamento che «non c’è ancora un dato definitivo» e che anzi c’è qualche «difficoltà » nel definirlo. Per il momento ci si deve accontentare delle stime, che si aggirano intorno a quota 350 mila, mentre il governo ha stanziato risorse che potrebbero bastare solo per 65 mila persone. L’esecutivo ha promesso di intervenire con un decreto entro fine giugno, «spero e credo che la scadenza sarà  rispettata» ha detto il presidente dell’Inps. Ma i sindacati premono per ottenere una soluzione piena del problema, che non è arrivata, come speravano, con il recente decreto Milleproroghe.
La manifestazione di aprile chiederà  al governo di sciogliere un altro nodo, la cosiddetta ricongiunzione onerosa: dal 2010 chi passa all’Inps dall’Inpdap e dagli altri fondi speciali deve pagare per trasferire i contributi già  versati.
La prima a decidere di scendere in piazza era stata la Cgil che per il suo corteo aveva già  fissato la data del 17 aprile. Poi i contatti con le altre sigle e la scelta di una protesta unitaria: «Sarà  una manifestazione di tutte le organizzazioni sindacali — dice il segretario Susanna Camusso — e di tutti quei soggetti che pagano il prezzo altissimo di una riforma fatta senza tener conto della realtà  presente e dei diritti in essere dei lavoratori». Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni dice che «su questo problema delle pensioni non faremo sconti a nessuno». E avverte: «Nell’ultimo inconto di Palazzo Chigi il ministro Fornero ha annunciato un tavolo di confronto su questo tema. Aspettiamo di essere convocati». Stessa linea per Luigi Angeletti della Uil: «Gli esodati hanno fatto una scelta fidandosi delle regole esistenti. Qualunque governo deve garantire la validità  dei patti precedentemente sottoscritti». Mentre Giovanni Centrella conferma il no dell’Ugl a un «provvedimento che consideriamo iniquo». Alla manifestazione ci saranno anche Rifondazione comunista e l’Italia dei valori mentre le Acli parlano di protesta «sacrosanta». Poi toccherà  davvero alla riforma del lavoro. E la Uilm, i metalmeccanici della Uil, si è già  mossa: 4 ore di sciopero da fare entro aprile.


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