I Ligresti resistono al pressing della procura
MILANO – I Ligresti sempre di più nell’occhio del ciclone. Ma, nonostante le tante pressioni e l’opportunità di fare una scelta di discontinuità rispetto al passato – ipotesi probabilmente gradita anche dalla Procura – l’atteso passo indietro della famiglia per ora non c’è stato. Se ne è parlato per tutta la giornata, ma a tarda serata, quando è finito il cda di Premafin per la presentazione della lista dei consiglieri, è arrivato il “colpo di scena”: Jonella Ligresti non solo non si dimette dalla carica di presidente Fonsai, ma anzi si ripresenta.
«Sarebbe dannoso cambiare in corsa la squadra che sta lavorando al processo di integrazione con Unipol» hanno spiegato fonti vicine al cda Premafin. Le liste per il cda di Fonsai possono essere consegnate fino alla mezzanotte di oggi (al momento Sator e Palladio non hanno ancora reso note decisioni in merito alla presentazione di una possibile lista di minoranza) e la compagnia di assicurazioni ha tempo fino a lunedì per rendere noti nomi e liste.
Nella tarda mattinata c’era stato un comunicato di Premafin che confermava il calendario degli appuntamenti per la fusione. «Poiché non sussistono elementi tali da modificare i piani annunciati, tutte le società coinvolte nel progetto stanno lavorando con impegno, ai fini dell’esecuzione dello stesso», ha confermato Premafin in una nota, ribadendo che al cda del 30 marzo, oltre alla valutazione della partecipazione in FonSai, al bilancio e al piano di risanamento, ci sarà la proposta di aumento di capitale riservato a Unipol.
Ieri c’è stato un grande via vai di advisor presso le sedi di Fonsai e di Premafin e la stessa Giulia è stata vista fare la spola da un ufficio all’altro, mentre il cda della holding per presentare la lista di consiglieri alla prossima assemblea di Fonsai slittava dalla mattinata al tardo pomeriggio. In realtà per tutta la giornata l’attenzione è stata catalizzata dai segnali di preoccupazioni provenienti dalla Procura di Milano. In mancanza di elementi di novità , dopo le audizioni dei giorni precedenti, ci si interroga su quali saranno le possibili mosse dei giudici. A quanto trapela, gli accertamenti della Procura sulla situazione patrimoniale di Fonsai, e ancor di più di Premafin e degli azionisti di quest’ultima sono ancora in pieno svolgimento ma potrebbero portare anche ad iniziative forti: i magistrati starebbero studiando varie soluzioni e non sembra esclusa nemmeno la possibilità di presentare istanza di fallimento, soprattutto sulla parte alta della catena. Quindi, Premafin – azionista al 35,7% di Fonsai – e forse Sinergia, la scatola di famiglia ai vertici della piramide. I magistrati stanno verificando eventuali danni patrimoniali provocati a Fonsai dalle operazioni con i Ligresti e la scarsa trasparenza delle comunicazioni al mercato (tra l’altro, il 20% di Premafin è di società off shore che secondo la Consob sono riconducibili ai Ligresti).
Fonsai potrebbe invece essere investita dalle procedure previste dall’articolo 2409 del Codice civile, in caso di «fondato sospetto di gravi irregolarità », con la nomina di un amministratore giudiziario. Lo stesso operato dell’Isvap sembra al vaglio degli inquirenti. Nel frattempo in Borsa è stata una giornata pesantissima per tutti i titoli coinvolti nell’operazione: Fonsai è scivolata del 6,3%, Premafin ha ceduto il 5,48% e Unipol il 7,56%.
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