“Hacker contro le tv rivali” nuova inchiesta su Murdoch
LONDRA – Finora è stato accusato di intercettazioni illecite e corruzione di poliziotti e altri pubblici ufficiali con l’obiettivo di ottenere scoop da sbattere in prima pagina sui suoi tabloid: un peccato “giornalistico”, se così si può dire. Adesso contro l’impero mediatico di Rupert Murdoch sorge lo spettro di un peccato ancora più grave: quello di un complotto per danneggiare la concorrenza. Secondo documenti rivelati dalla Bbc, una società di software di proprietà di Murdoch avrebbe manomesso i codici delle smart card di un nuovo canale digitale della Itv, principale rete televisiva privata britannica e concorrente diretta di BSkyB, la tivù di Murdoch. La manomissione dei codici permetteva agli ascoltatori di ricevere il canale di Itv senza pagare l’abbonamento. E l’operazione avrebbe contribuito al fallimento del canale digitale, lasciando Sky padrona di questo settore del mercato.
Se un’accusa simile venisse provata, commenta il Guardian, solleverebbe ulteriori dubbi sul fatto che Murdoch, come richiede la legge britannica, sia un editore «ideoneo e rispettabile» per la proprietà di una rete televisiva, questione su cui le autorità di governo stanno già indagando dopo lo scandalo del Tabloidgate che ha investito i suoi giornali. Il tycoon rischierebbe insomma di vedersi ritirare la licenza e di dover rinunciare alla proprietà di Sky. Ma non solo: un altro quotidiano, l’Independent, afferma di essere in possesso di documenti che provano che un tecnico italiano esperto di sistemi di sicurezza dei computer, inquisito in Sicilia dalla magistratura con l’accusa di hackeraggio di smart card di tivù digitali, riceveva regolarmente pagamenti da un conto bancario intestato a News International, la casa editrice di Murdoch in Gran Bretagna. L’Independent sostiene che anche l’Fbi sta tenendo d’occhio il caso.
L’ufficio legale di Murdoch respinge le accuse. Lui per ora preferisce prendersela su Twitter con il nuovo scandalo delle cene a Downing street in cambio di donazioni al partito conservatore, che ha colpito David Cameron: «A cosa stava pensando il premier? Nessuno crederà alle sue giustificazioni».
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