War Games sull’Iran il Pentagono Prevede Scenari Catastrofici

Loading

Il Pentagono — rivela il quotidiano — ha svolto una simulazione che doveva prevedere le conseguenze in caso di attacco israeliano. La risposta è stata piuttosto fosca. Gli Usa verranno risucchiati nel conflitto e potrebbero perdere diverse centinaia di militari. Magari l’intero equipaggio di una nave colpita per ritorsione dagli iraniani. L’esito del «test» virtuale ha suscitato grande preoccupazione al Pentagono. In particolare il generale James Mattis, comandante delle forze in Medio Oriente, avrebbe confidato ai suoi aiutanti che uno strike di Israele avrebbe ripercussioni drammatiche. Un parere non inedito ed espresso anche da chi sta sopra a Mattis. L’esercitazione, soprannominata «Internal Look», dovrebbe dunque rafforzare il partito dei contrari all’assalto. Anche se alcuni esperti non condividono gli scenari catastrofici. Forse l’Iran — spiegano — non ha interesse a fronteggiare anche l’America. Ribattono gli «iranologi»: non potete sapere quale sarebbe la reazione di quella parte del regime che sogna lo scontro. L’articolo sulla simulazione ne segue un altro che ha creato molta irritazione a Gerusalemme. Fonti americane, citate sempre dal New York Times, hanno sostenuto che il Mossad condivide l’analisi Usa in base alla quale l’Iran non ha ancora deciso se produrre la Bomba o meno. L’ufficio del premier Netanyahu ha reagito accusando gli americani di seminare zizzania usando elementi non fondati. Obama, per parte sua, è convinto che sia necessario cercare ancora il dialogo. In occasione del Capodanno iraniano, il presidente ha attaccato la censura su Internet imposta dal regime ma anche sostenuto che «non c’è motivo di divisioni».


Related Articles

Il patto con Ankara non ferma gli scafisti

Loading

 Le partenze dalla Turchia non sono in calo: nel 2016, già 132mila arrivi in Grecia La denuncia di Amnesty per i centri di detenzione

L’Iran: “Niente portaerei Usa nel Golfo o agiremo”

Loading

Washington: “Andiamo avanti”. A Teheran scure sul dissenso: sei mesi alla figlia di Rafsanjani   Il Pentagono: “Non cerchiamo lo scontro, abbassiamo la temperatura” 

G77+Cina. Nel vertice a Cuba il Sud globale alza la voce

Loading

Il documento finale del vertice: clima da governare, economia più giusta e gap tecnologico da colmare. I paesi in via di sviluppo sperano di trarre benefici da un ordine del mondo multipolare

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment