Siria, “ottomila morti in un anno” La Lega Araba chiede un’inchiesta

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ROMA – Sono più di 8.000 le persone che sono state uccise in Siria da quando, circa un anno fa, esplose la rivolta contro il regime di Bashar al Assad: Le cifre arrivano dal presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, Nassir Abdulaziz al-Nasser, secondo il quale fra le vittime ci sono molti donne e bambini. Al-Nasser ha detto che “violazioni dei diritti umani sono diffuse e sistematiche ” e in questo “la comunità  internazionale ha una sua responsabilità “. Secondo l’opposizione siriana, il numero delle vittime è invece superiore a 9.000. Cifre davanti alle quali la Lega Araba chiede un’indagine internazionale.

VIDEO: L’APPELLO DI AMNESTY
Lega Araba chiede indagine. La Lega Araba ha chiesto un’inchiesta internazionale sui “crimini” contro i civili commessi in Siria, in particolare nella città  centrale di Homs. “I media riportano orribili immagini di crimini commessi contro civili innocenti a Homs, a Idlib e in altre parti della Siria, che possono essere definiti crimini contro l’umanità  –  ha detto il segretario generale Nabil al-Arabi in un comunicato – Ci deve essere  un’inchiesta internazionale indipendente per rivelare la verità  su quanto sta succedendo, individuare i responsabili di questi crimini e assicurarli alla giustizia”, aggiunge la nota. Duri i toni dei Fratelli Musulmani di Giordania, che accusano Assad di “genocidio”.

L’Onu attende risposte.
Assad risponderà  oggi alle proposte di pace presentate nei giorni scorsi dall’inviato dell’Onu Kofi Annan.  Al termine della sua visita a Damasco, lo scorso fine settimana, Annan aveva detto di aver presentato “proposte concrete” ad assad per porre fine alla repressione e garantire un accesso umanitario alle città  più colpite. Ieri, il ministro degli esteri francese Alain Juppe aveva fatto sapere che il presidente siriano ha accettato di dare una risposta entro “48 ore”, e oggi alcuni diplomatici al palazzo di vetro hanno precisato che la risposta è attesa per questa mattina. “Oggi mi aspetto di ascoltare qualcosa dalle autorità  siriane dato che gli ho lasciato proposte concrete da valutare. Quando avrò ricevuto quelle risposte sapremo come reagire” dice Kofi Annan. Nel frattempo l’opposizione siriana garantisce “piena cooperazione” politica, promettendo di deporre le armi “se la repressione siriana si fermerà “, anche “l’esercito siriano libero cesserà  di combattere”. E’ questo il senso delle parole del portavoce del presidente del Consiglio nazionale siriano (Cns), Burhan Ghaloun, che ha incontrato Annan.

Elezioni. Le elezioni parlamentari in Siria si terranno il 7 maggio. Il voto doveva tenersi inizialmente a marzo, ma è stato posticipato in seguito al referendum sulla nuova Costituzione, che permette a nuovi partiti politici di candidarsi. In passato il Fronte nazionale progressista, di cui fa parte il partito Baath al potere e altri 11 gruppi collegati, aveva dominato le elezioni e l’assemblea nazionale

Gli scontri.
Sul fronte degli scontri almeno dieci soldati siriani sono stati uccisi oggi all’alba in un attacco sferrato da ribelli nella città  di Maaret al-Noomane, nella provincia ribelle di Idleb. Lo ha riportato l’osservatorio siriano dei diritti umani (osdh).
I soldati sono stati uccisi in “un attacco sferrato da un gruppo di disertori contro un checkpoin” ha precisato l’osdh. La città , che subisce bombardamenti a intermittenza, è controllata in parte dall’esercito e i combattimenti violenti nella città  e in provincia hanno provocato decine di morti in alcuni giorni.


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