Fa satira sulla legge texana anti-aborto censurata la celebre striscia di Trudeau

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NEW YORK – Ci vuole tutta l’ironia dei fumetti di Doonesbury per riuscire a sorridere delle leggi anti-aborto che stanno umiliando le donne d’America. Ma per i lettori più bigotti perfino i fumetti possono essere eversivi. E così decine e decine di quotidiani hanno deciso di censurare le vignette che si prendono gioco dell’ultima legge del Texas. Il governatore Rick Perry, l’uomo che pretendeva di sfidare Barack Obama e poi è stato tra i primi a scendere dal carrozzone delle primarie repubblicane, ha fatto passare una norma che costringe tutte le donne che si ritrovano a dover abortire a sottoporsi a una doppia tortura. Il medico deve mostrare un’immagine del feto e fare sentire i battiti: tortura psicologica. La donna deve quindi sottoporsi a uno spiacevolissmo esame con gli ultrasuoni: tortura fisica.
Garry Trudeau, l’autore del popolarissimo fumetto, tratta spesso temi di attualità . Ma molti giornali ritengono troppo esplicito e offensivo il riferimento alla dura legge del Texas. Nel fumetto si vede un dottore che a nome del governatore Perry dà  a una donna il «benvenuto all’esame transvaginale obbligatorio»: mentre un legislatore di mezza età  grida «Sgualdrina!». Un’altra striscia compara poi la procedura a uno stupro: e definisce lo strumento usato dai dottori «un imbarazzante bacchettone da 25 centimetri».
La censura non ha colto di sorpresa il disegnatore: «Mi sarei meravigliato del contrario», ha detto. «Chiamiamoli rischi del mestiere». L’editore che distribuisce i fumetti non vuole farne un caso: «Che cosa sono 20 o 30 giornali sui 15mila che ci pubblicano in tutto il mondo?». Intanto però è stato costretto a offrire strisce “riparatorie” a chi ha deciso di cestinare i disegni.
Naturalmente non è il solo Trudeau a indignarsi. “Transvaginal” è una parola che è diventata un vero tormentone nelle trasmissione satiriche: dal Saturday Night Live con Alec Baldwin al Daily Show di Jon Stewart. La legge voluta dal cowboy Perry del resto è solo l’antipasto di quello che potrebbe arrivare. Dall’ex moderato Mitt Romney al cattolico Rick Santorum gli sfidanti per la Casa Bianca hanno messo la contraccezione al centro della campagna. Una corsa a destra che ha ottenuto però il contrario: la fuga a sinistra delle donne. Anche molte moderate – dice un’inchiesta del Washington Post – stanno contribuendo al riscatto di Obama nei sondaggi: l’unico che finora, vignette o meno, se la ride.


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